Avellino, Dag vuole il primo posto: «I Lupi devono avere grandi ambizioni»

Avellino, Dag vuole il primo posto: «I Lupi devono avere grandi ambizioni»
Parla poco e quando lo fa pesa le parole, consapevole del rumore che esse sono capaci di fare. Il presidente Angelo...

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Parla poco e quando lo fa pesa le parole, consapevole del rumore che esse sono capaci di fare.

Il presidente Angelo D'Agostino sogna il primo posto. Non lo fa in silenzio e da solo, ma pubblicamente. Nel corso della inaugurazione dello stadio Guaranà di Grottolella, riaperto dopo 30 anni, il numero uno dei lupi lancia la sfida a Piero Braglia. «Nella mia vita di imprenditore non ho mai fallito e non voglio cominciare certo ora che guido l'Avellino. Punto al primo posto perché il secondo ed il terzo sono sicuramente interessanti, ma alla fine da perdenti. In B ci voglio andare in modo diretto». Il Bari resta a sette punti, la strada lunga e complessa, a partire dalla trasferta di Messina. «Per domenica ci stiamo preparando bene. Veniamo da un momento sicuramente buono e dobbiamo continuare con questo passo. Domani (oggi ndr) incontrerò i ragazzi e il mister per scambiare due chiacchiere. Sono fiducioso: speriamo che le mie sensazioni positive si tramutino in realtà. Se giochiamo con la determinazione di domenica scorsa possiamo dire la nostra con tutti, sempre». Cosa dirà alla squadra? «Nulla di particolare. Dobbiamo andare là a vincere, offrendo anche un buon gioco. Sono convinto che le ultime prestazioni sono confortanti. Se la vedranno dura con noi, tutti, non solo il Messina. In rosa ci sono elementi forti che devono continuare a mettere in mostra le loro qualità».

Le mazzate del recente passato insomma sono servite. «Da dopo Monterosi è scattato un cambiamento dettato anche dall'orgoglio svela D'Agostino perché ci può stare perdere, ma non in quel modo. Non puoi farlo se ti chiami Avellino e lotti per le prime posizioni. Poi devo dire che anche il mister e direttore hanno fatto un grande lavoro facendo scendere con i piedi per terra la squadra, facendo capire ad ogni ragazzo che nulla è scontato, che siamo tutti uguali e che tutto può succedere se si pecca di presunzione». D'Agostino ne ha quando dice che vuole arrivare primo senza considerare le altre inseguitrici del Bari? «Non credo. Lecito che ognuno abbia le proprie convinzioni ed ambizioni, ci mancherebbe. Io da presidente di una squadra di calcio che investe tanto desidero avere obiettivi prestigiosi, anche se al momento ancora lontani».

Di vicino invece c'è il mercato. «Non mi sono mai tirato indietro e non comincio oggi. Sono aperto e disponibile a venire incontro alle esigenze di tecnico e ds, pronto a fare nuovi investimenti. Anche se prima vanno risolte le uscite, altrimenti numericamente non può entrare nessuno». Quale squadra lo ha colpito in modo inaspettato? «Senza dubbio il Monopoli: gioca bene, diverte si diverte e non mi aspettavo che rimanesse nelle zone alte per tutto questo tempo. Per il resto ripeto campionato livellato e Bari non irresistibile». Intanto Salvatore di Somma sa benissimo cosa ha detto D'Agostino. Ma se il presidente alza l'asticella e cerca di creare entusiasmo, il ds riporta tutti con i piedi sulla terra. «Ho sentito le parole di D'Agostino: non è facile rimontare sette punti, sono tanti, però noi ce la metteremo tutta, fino alla fine per conquistare il primo posto. La squadra è in crescita e serve continuità per avvicinarci a Bari e Catanzaro». Il mercato di gennaio è alle porte. Come lo affronterà il ds? «Con Braglia ci sentiamo e vediamo tutti i giorni. So cosa vuole ed io so benissimo cosa fare e come muovermi. Ringrazio prima di tutto la società che, come sempre, non si tira mai indietro ed è pronta a nuovi investimenti. Ci faremo trovare sul pezzo». Perché da dopo Viterbo qualcosa è cambiato. «Abbiamo toccato il fondo ricorda Di Somma - con quella prestazione e capito che dovevamo rialzarci per forza. Il gruppo si è ricompattato, ha parlato, si è confrontato anche con il mister e qualcuno che si era dimenticato la realtà e dove giocava, se ne è reso conto. Non servono le parole, è necessario continuare a giocare con questa rabbia, determinazione e impegno». Anche perché domenica Eziolino Capuano vorrà togliersi qualche sassolino dalla scarpa. «Non so se ne ha o no. Credo che come ogni allenatore che affronta l'Avellino vuole fare bella figura».

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Il Mattino