Sorrento, Maiuri difende la squadra dopo la sconfitta con l'Aprilia

La contestazione dei tifosi dopo la sconfitta con l'Aprilia

Serie D
La seconda sconfitta consecutiva scalda gli animi dei tifosi sorrentini della curva sud. Quando la squadra è andata a salutarli dopo il fischio finale dfella gara con...

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La seconda sconfitta consecutiva scalda gli animi dei tifosi sorrentini della curva sud. Quando la squadra è andata a salutarli dopo il fischio finale dfella gara con l'Aprilia, hanno avuto una sonora reazione: «Andate via», «Venduti», «Fuori la grinta».

Un clima surreale per il Sorrento, capolista a fine girone di andata, superato dalla Paganese, che si allontana in vetta alla classifica con quattro punti di vantaggio dopo le sconfitte con Palmese e Aprilia. Vincenzo Maiuri smorza i toni del veleno nella coda della gara con la squadra laziale. «I tifosi si stanno facendo sentire – osserva l’allenatore rossonero -. Credo ritengano che questa squadra debba dare assolutamente di più. Loro pagano il biglietto e sono liberi di dissentire da quello che vendono e, soprattutto, di non essere contenti della classifica del Sorrento». Archiviato con sottile amarezza il malumore dei sostenitori rossoneri, Vincenzo Maiuri analizza il momento della squadra, caratterizzato da un calo di risultati con l’avvio del girone di ritorno. «Siamo ripartiti con il pareggio casalingo con il Monterotondo – riprende il tecnico del Sorrento -. Una partita, sinceramente, giocata al di sotto delle nostre potenzialità, pur avendo comunque l’occasione per vincerla. A Portici abbiamo avuto tante possibilità per portare a casa la vittoria, ma non ci siamo riusciti. A Palma abbiamo giocato solo noi, ma siamo stati puniti da un’autorete».

Poi, una serena analisi dopo la sconfitta casalinga con l’Aprilia. «Con queste premesse – sottolinea Maiuri – tutti potrebbero credere che io cerchi degli alibi. Io dico, invece: l’unico responsabile di questo momento povero di risultati positivi sono io. Lasciate in pace la squadra, i calciatori stanno dando il massimo, il Sorrento sta disputando un campionato onorevolissimo e chi pensa che noi molliamo non ha capito con chi ha a che fare. Se ne stessero a casa se credono che la squadra molla, la squadra darà il massimo fino alla fine. Non sono un mago per poter dire se vinceremo il campionato o meno, la squadra farà la sua parte, come la farà il sottoscritto. Io dico: a costruire ci vuole una vita, a distruggere ci vuole un attimo. Questo rientra anche nel sapere comprendere fatti e circostanze del momento».

 

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Il Mattino