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«Questo cognome è da portare a testa alta, non deve essere sfruttato». Le parole di Hugo Maradona, il fratello di Diego che ha continuato a vivere a Napoli, sono pietre. Non fa il nome del suo bersaglio ma è chiaro: è il nipote Diego Jr, fortemente critico per gli eventi organizzati dal Napoli in onore di suo padre nell'anniversario della scomparsa con la collaborazione di Stefano Ceci, l'imprenditore napoletano che gestisce i diritti commerciali dell'immagine del Pibe. Da tempo tra i figli e i fratelli di Diego vi sono tensioni, a Napoli come a Buenos Aires. Le tre sorelle del Campione deceduto il 25 novembre 2020, ad esempio, sono assistite da Matias Morla, l'avvocato spesso attaccato da Dalma e Gianinna
Diego Jr si è sorpreso che il Napoli abbia lanciato una linea di maglie con l'immagine del padre senza chiedere il consenso ai familiari, o perlomeno senza avvisarli. Questione di stile. Ma tutto è stato fatto da parte del club di De Laurentiis nel rispetto delle regole, ovvero di quel contratto che Maradona firmò nell'agosto 2020 con cui concesse a Ceci la commercializzazione dei suoi diritti di immagine. Durante il programma televisivo “Non solo calcio” - condotto dalla giornalista Barbara Carere, in onda su Telelibera Campania, Campi Flegrei e Tv87 - Hugo Maradona ha espresso il suo punto di vista su questo omaggio cominciato in occasione della partita con il Verona. «La maglia mi è piaciuta molto, invece non mi è piaciuta la polemica sul permesso che non è stato chiesto.
Ceci ha confermato di avere invitato i cinque figli eredi di Diego all'installazione della statua dedicata al Pibe in programma domenica 28 novembre nello stadio a lui dedicato in occasione di Napoli-Lazio. Un segnale di pace anche se ha intanto fatto partire attraverso i suoi avvocati di Buenos Aires una diffida nei confronti dei figli per le accuse che gli sono state lanciate nei giorni scorsi.
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