Balotelli tra ricordi e nuovi obiettivi: «Con la testa io come Messi e CR7»

Mario Balotelli (31), attaccante dell'Adana Demirspor Kulübü
Torna a parlare Mario Balotelli e quando lo fa non è mai banale. In un'intervista rilasciata a The Athletic, Super Mario - recentemente tornato ad...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Torna a parlare Mario Balotelli e quando lo fa non è mai banale. In un'intervista rilasciata a The Athletic, Super Mario - recentemente tornato ad essere convocato in nazionale da Mancini per uno stage - ha provato a tirare le somme sulla sua carriera fino a questo momento, accostandosi senza paura ai grandi del calcio: «Ho perso alcune occasioni per arrivare ai livelli di Cristiano Ronaldo e Messi. Ma sono tuttora certo che la base tecnica sia stata la stessa». Dalle sue parole trapela un pò di rimorso per certe scelte fatte: «La mia testa mi ha portato a fare tanti errori. Uno dei primi è stato quello di lasciare il Manchester City. Nell'anno e mezzo successivo al Milan ho fatto bene, ma al City avevano appena iniziato la loro ascesa. Avrei dovuto fare come Aguero e restare lì a lungo. Sarei stato tra i protagonisti e, sono certo, sarei arrivato a vincere almeno un Pallone d'Oro. Con la mentalità che possiedo oggi, certamente ce l'avrei fatta». Infine sugli anni in nerazzurro: «La Champions con l'Inter? E' la cosa più bella che si possa vincere con un club, ma quel campionato inglese vinto al City dopo tanto tempo nella storia del club e per giunta all'ultimo secondo dell'ultima giornata è stato qualcosa di pazzesco».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino