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«Se cominciassimo a pensare a tutto quello che si dice dovremmo soltanto tirare i remi in barca e tornarcene a casa. Ed invece per sputare sangue e allenarti ogni giorno devi avere una motivazione e questa motivazione, per noi, sono i Giochi Olimpici di Tokyo». Parola di Matteo Castaldo. Bronzo nel quattro senza alle Olimpiadi di Rio de Janeiro il 35enne atleta delle Fiamme Oro punta dritto su Tokyo. La pandemia sta incidendo nella preparazione dei canottieri azzurri per i Giochi. Il Gruppo Olimpico della Nazionale si è diviso in due per prendere parte al primo raduno dell'anno agonistico 2021 che si chiuderà il 24 gennaio. Terminate le vacanze natalizie, infatti, un primo gruppo di atleti composto da 31 unità (26 Senior e 5 Pesi Leggeri) si è ritrovato a Sabaudia, mentre un secondo gruppo, forte di 20 atleti appartenenti alla categoria Senior, è in questi giorni Piediluco presso il Centro Nazionale di Preparazione Olimpica e Paralimpica. Praticamente a Piediluco ci sono tutti gli atleti che cercano ancora il pass olimpico. A Sabaudia quelli che hanno già virtualmente staccato il biglietto per Tokyo.
«Il fatto di non stare tutti insieme - spiega Castaldo - è importante dal punto di vista del contrasto alla pandemia, ma non aiuta la crescita dei singoli che hanno nel confronto continuo un plus per l'allenamento.
«Il nostro direttore tecnico dice che vincerà chi riuscirà a confermarsi con i tempi. La pandemia ha picchiato duro in tutto il mondo ma ognuno ne paga le conseguenza in modo diverso. Noi siamo in due gruppo, gli inglesi sono a casa con i remoergometri. Solo i neozelandesi si stanno allenando come se niente fosse. Da loro c'è una bolla. E' come se la pandemia non fosse mai arrivata e questo a sette mesi dalle olimpiadi è fondamentale». Ma l'Italia non molla. "Siamo in una bolla mentale. Se pensassimo a tutte queste cose non ci sarebbe più la voglia di continuare". Tokyo? E' un sogno, una idea, un motivo per cui lottare: "Me l'aspetto supertecnologica. Un villaggio olimpico spaziale, un wow continuo. Nulla a che vedere con Rio. Quando arrivammo ancora dovevano essere terminate le camere. " noi ci adattammo". E arrivò un bronzo: "Ma per la medaglia olimpica posso anche dormire a terra".
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