MILANO - La Coppa Italia vola via per il Milan (e forse anche l'ultima porta aperta per l'Europa), ma non la panchina per Pippo Inzaghi. La Lazio sbanca San Siro 0-1...
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Ai rossoneri restano ancora i fischi dei poco meno di 10mila tifosi del Meazza, ma non decisioni drastiche sull'allenatore, “salvato” da una telefonata tra Silvio Berlusconi ed Adriano Galliani a fine match: si va avanti così.
Esonerare Inzaghi non serve, chi dovrebbe andare via è invece Galliani: questo il succo degli striscioni esposti dalla Curva Sud: l'amministratore delegato viene contestato anche dai tifosi del primo anello e costretto a lasciare anzitempo la tribuna. Galliani prima della gara, vittima di uno scherzo radiofonico, al telefono con un finto presidente della Sampdoria Massimo Ferrero, aveva detto: «Via Inzaghi? Se non viene fuori una catastrofe biblica andiamo avanti fino al termine della stagione, poi vedremo».
Milan a sprazzi nel primo tempo, ma sempre indeciso dietro. Sino al rigore di Biglia (tocco con il braccio largo di Albertazzi su cross di Radu) e al rosso a Cana. Nella ripresa i rossoneri devono per forza rimontare, ma giocano attanagliati dalla tensione e sbagliano tantissimo. Inzaghi le prova tutte, dal 4-2-3-1 con l'ingresso di Honda all'esordiente Suso esterno sinistro nel finale.
La Lazio si difende senza troppi affanni e coglie un palo in contropiede con Keita. I due gol del Milan non sono validi: di Pazzini al 69' (controllo con un braccio) e Cerci al 93' (fuorigioco). Anche gli episodi non dicono bene a Inzaghi che però si salva per volere presidenziale. «Ferguson per vincere il primo titolo a Manchester ci ha messo sette anni, Mancini che è il guru degli allenatori sta facendo fatica. Se mi sarà dato tempo torneremo il Milan che è stato. Mexes? Dopo la squalifica, tornerà in campo», le parole di Pippo a fine match. Di sicuro domenica sera a San Siro contro il derelitto Parma non potrà più fallire. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino