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Duemila chilometri. È questa più o meno la distanza che separa la capitale della Polonia, Varsavia, da quella dell’insignismo, Frattamaggiore. Una distanza fisica che però ieri è stata completamente azzerata dai piedi e dalle teste di due calciatori azzurri, Insigne e Zielinski. È sostanzialmente grazie a loro, infatti, che ieri finalmente si è rivisto il calcio allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli e più in generale tra le file delle casacche azzurre. Anche se il tabellino dice che la vittoria casalinga sul Bologna è targata Insigne al quadrato e Osimhen, in realtà è all’asse Fratta – Varsavia che va ascritta la ricomparsa nel Napoli di un’idea di gioco degna di questo nome.
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Presumibilmente per le indubbie affinità tra il polacco e il dialetto frattese, Insigne e Zielinski si capiscono perfettamente e ieri la loro intesa, oltre ad annullare la distanza geografica tra le due città, ha raggiunto pure un altro obiettivo: ridurre la distanza tra Napoli e il Napoli. È evidente, infatti, che sempre più spesso sono loro i due calciatori a cui il mister, i tifosi e il resto della squadra si affidano per la risoluzione dei problemi: da un lato l’algida freddezza e la mente diabolica di Piotr, dall’altro la fantasia, l’estro e la tecnica del capitano.
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Il Mattino