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Se non avesse ancora in ballo 15 milioni di euro di ingaggio con il Psg, Christophe Galtier avrebbe probabilmente conquistato la pole position nella corsa alla panchina che fu di Spalletti (a proposito: la prossima settimana firmerà la risoluzione alla Filmauro).
In attesa di decidere se «dissanguarsi», Aurelio De Laurentiis vuole sfogliare con calma la margherita delle alternative: Galtier deve farsi liquidare l'ultimo anno di contratto con il Psg e poi pensare al futuro. E quindi più facile la pista "italiana" che sta prendendo quota proprio in queste ore del week end, quasi al termine del lungo casting: perché contatti stretti - anzi, strettissimi - sono in corso con Paulo Sousa, tecnico della Salernitana, legato però ancora da contratto con il club di Iervolino (che ovvio non fa salti di gioia all'idea di perderlo). De Laurentiis è rimasto colpito dal rendimento dei granata dopo il suo arrivo, sta sondando anche con una certa convinzione. Sarebbe un vero "scippo" per Danilo Iervolino, quindi bisogna fare i conti con la posizione della Salernitana. E si sa il Napoli non ama trattare liberatorie per gli allenatori. Però la pista c'è ed caldissima.
E Rudi Garcia? È una vecchia conoscenza: saputo che era a Roma, De Laurentiis lo ha voluto salutare. E capire. C'è anche lui in corsa, peraltro è svincolato. Nel giro del casting, un altro nome: Marcelo Gallardo, tecnico del River Plate, che attraverso degli intermediari ha presentato la sua candidatura. Ieri, il presidente del Napoli, è rimasto indifferente alle parole di Benitez che è uscito candidamente allo scoperto spiegando che «sì, sto aspettando, voglio ancora vincere, ma la decisione è di qualcun altro». Dovesse esserci il ritorno di Rafone, sarebbe davvero una specie di scelta della disperazione di De Laurentiis, nel caso in cui continuasse a raccogliere dei no. Perché fino ad adesso ha rimediato un bel po' di garbati rifiuti. O meglio, risposte che hanno fatto comprendere al presidente azzurro che c'era scarso interessamento. Non proprio un bel segnale. Insomma, Luis Enrique ma anche Antonio Conte non hanno fatto salti di gioia e persino Thiago Motta si è tirato fuori quasi subito.
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Il Mattino