E ora il Napoli deve riaccendere la luce allo stadio Maradona

E ora il Napoli deve riaccendere la luce allo stadio Maradona
Quarantuno giorni senza vittorie in cinque partite casalinghe. Una media preoccupante, da squadra in lotta per la retrocessione. È quella del Napoli, invece. Di una squadra...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Quarantuno giorni senza vittorie in cinque partite casalinghe. Una media preoccupante, da squadra in lotta per la retrocessione. È quella del Napoli, invece. Di una squadra che, dopo essere stata al primo posto in classifica, punta a un piazzamento Champions, conquistato per l'ultima volta nel 2019, prima stagione di Carlo Ancelotti.

Causa infortuni, e non solo, il meccanismo che sembrava perfetto si è inceppato. Nelle ultime cinque partite sul campo dello Stadio Maradona gli azzurri di Spalletti hanno conquistato 4 punti, il pareggio col Verona e la vittoria sulla Lazio dell'ex Sarri nella notte del tributo a Diego, con la presentazione della statua del Pibe donata dall'imprenditore napoletano Stefano Ceci al club. Chissà dov'è finita quell'opera, forse sarebbe opportuno riposizionarla a bordocampo in occasione della partita con la Sampdoria, la prima a Fuorigrotta nel 2022. Ci sono due ex attaccanti azzurri, Gabbiadini e Quagliarella, per differenti motivi due meteore. 

Le tre sconfitte di fila nello Stadio Maradona - un ritmo, appunto, da squadra in lotta per restare in serie A - hanno buttato giù il Napoli dal piedistallo anche se è rimasto in zona Champions. È vero, ci sono tanti tanti infortuni e, come era accaduto al suo predecessore Gattuso esattamente un anno fa, Spalletti ha dovuto confrontarsi con l'emergenza ancor prima dei casi Covid esplosi in questi ultimi giorni. Passi per la partita con l'Atalanta, avversario di alto livello, ma i passi falsi con Empoli e Spezia sono stati inaccettabili, anche perché il Napoli non è riuscito a porre rimedio a un gol rocambolesco (partita con i toscani) e a un'autorete (gara con i liguri, vittoriosi a Fuorigrotta senza aver fatto un solo tiro in porta, record dei record). 

Ci saranno due appuntamenti in quattro giorni allo Stadio Maradona, dopo la Samp ecco il match di mercoledì 12 contro la Fiorentina in Coppa Italia. Vincere entrambi sarebbe un bel segnale. Anzi, necessario per una squadra con le ambizioni del Napoli, in attesa dei rientri dei giocatori assenti per problemi fisici, Covid e impegni in Coppa d'Africa.

Leggi l'articolo completo su
Il Mattino