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La posa scelta per la statua che sarà presentata domenica prossima al Maradona è quella di un momento di Argentina-Belgio del mondiale 1986. Ma, come detto, nella statua in bronzo voluta da Stefano Ceci e realizzata dall’artista Dario Caruso con Mirko Serino e lo studio De Artis Digitale Maradona indosserà la maglia del Napoli, con tanto di scudetto in bella vista sul petto.
L’idea di Ceci era nata nel 2018 e nell’arco di questi 3 anni si è adoperato per realizzarla nei minimi particolari. «Diego torna a Napoli, a casa sua.
Inutile girarci attorno, gli occhi sono tutti per il piede sinistro, quel piede sinistro. Anche ieri, alla Fonderia Nolana, l’attenzione era tutta lì. Dalle prime prove in creta, a quelle definitive in bronzo che saranno utilizzate e assemblate in settimana. Le misure saranno più o meno quelle esatte di Maradona, 167 centimetri, ai quali si aggiungeranno quelli di una base. «Si tratta di un Maradona dinamico, che sta correndo», spiega Dario Caruso. «È stato un progetto realizzato davvero a tempi di record e anche dopo la morte di Diego tutto è rimasto invariato. Dentro ci sono emozione e passione: da napoletano prima e da scultore poi».
Con Ceci, Caruso e il presidente del Napoli, anche il sindaco Gaetano Manfredi che si è detto entusiasta di quest’opera. «Si tratta di un momento importante per guardare al futuro della città. Diego ha rappresentato la voglia di riscatto per Napoli: è un mito per tutti i napoletani che a distanza di anni lo ricordano sempre con grandissimo amore. Il simbolo di chi parte da ultimo e diventa primo. Ha dimostrato che Napoli può essere prima. È una cosa per la quale ci vuole genio, sregolatezza e talento», chiosa Manfredi.
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Il Mattino