È nato a Berlino 25 anni fa, ma nelle sue vene scorre sangue campano, e più precisamente ischitano. Nico Schulz, di mestiere difensore, gioca in Germania da quasi 10...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il cognome di Nico (Schulz) potrebbe trarre in inganno, perché le sue origini sono italiane (mamma tedesca e papà italiano), e più precisamente ischitane. «Ho scelto di giocare con il cognome di mia madre perché genitori non si sono mai sposati. Mio fratello, ad esempio, si chiama Gianluca, un nome molto più italiano del mio. La famiglia di mio padre si chiama D'Abundo». E Nico in Italia è venuto spesso. «Quando ero bambino andavo in vacanza in Italia ogni estate con i miei genitori. L'ultima volta sono stato lì tre anni fa. Ischia mi piace moltissimo, è una bellissima isola. Il cibo è strepitoso. Adoro la pasta al forno di mia nonna. Purtroppo non parlo benissimo l'italiano. Mio padre mi ha mostrato l'isola e la mentalità italiana».
Anche dalla Germania segue il calcio italiano e la serie A. «Lo trovo un campionato in continua crescita. Spero possa tornare presto ai fasti di un tempo. Da piccolo uno dei miei idoli era Paolo Maldini: lo adoravo. Il Napoli è un grande club e l'atmosfera del San Paolo è davvero incredibile». A proposto di Napoli, sulla panchina degli azzurri siede un allenatore che Nico ha conosciuto ai tempi in cui Ancelotti era alla guida del Bayern Monaco. «Lo considero un vero gentlemen. È un grande allenatore e infatti ha vinto tanto».
Proprio qualche giorno fa è arrivata per Nico la convocazione da parte della nazionale tedesca, la prima in quella di Loew dopo le esperienze con le squadre giovanili. «Sono molto felice della convocazione. Non vedevo l'ora. Ho lavorato molto e devo ringraziare l'Hoffenheim per avermi dato la possibilità di crescere tanto». Merito di un club nel quale indossa la numero 16 in onore del suo primo figlio, nato nel 2016, e che gli ha dato fiducia. Ecco perché adesso Nico vuole continuare alla grande il suo percorso con l'Hoffenheim, in Germania e in Europa. «Sarà una stagione avvincente con l'Hoffenheim, sarà eccitante e piena di impegni. Lo scorso anno siamo arrivati terzi e quest'anno vogliamo provare a migliorare ancora. Sarà difficile ma faremo del nostro meglio». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino