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Alla squadra non ha detto ancora nulla. Insigne, Mertens e company lo hanno intuito, figurarsi, ma da lui non hanno avuto la comunicazione. D'altronde, come può apertamente parlare del suo addio nello spogliatoio, con il Napoli ancora in lotta con Juventus e Milan per un posto milionario al sole? Come può dire ai suoi ragazzi che andrà via dopo una stagione così? E infatti Gattuso non lo ha fatto. Ha faticato le pene dell'inferno per proteggere il gruppo a gennaio e febbraio dalla baraonda di sussurri e non è il caso adesso di lasciarsi andare a confessioni anticipate. Un conto è quello che i calciatori sanno e leggono, un conto quello che Gattuso gli ha detto: del futuro se ne parla dopo la gara con il Verona (in campo domenica alle 20,45 in contemporanea con Milan e Juve), l'unica cosa che conta adesso, quando il sogno della Champions sarà realtà. Prima di allora ognuno deve tenere per sé i propri sentimenti e pensare solo a vincere domenica e a non rovinare tutto. Poi si vedrà. Le sofferenze di Firenze, il modo con cui anche il Cagliari e il Genoa hanno venduto a caro prezzo la propria pelle, sono il segnale di un campionato che qualche buccia di banana può sempre riservarla. E Rino lo sa, per questo è preoccupato.
Non intende farlo, ma in ogni caso non perda tempo: pure se De Laurentiis dovesse ripensarci, avere un sussulto del cuore e della ragione, pensare che cambiare tecnico dopo una stagione così sarebbe un errore, troverebbe davanti a sé il no di Rino Gattuso. Non ci sono margini (ma neppure la voglia di De Laurentiis) per ricucire lo strappo: sarà un altro addio che rischia di lasciare altri rimpianti, come tre anni fa di questi tempi con Sarri.
Al tecnico che verrà non lascia il mucchio di macerie fumanti ereditate ma una squadra vera. De Laurentiis si prenderà il suo tempo per completare il casting in panchina: gli indizi dicono che il favorito adesso è il 54enne Galtier che lascerà il Lille anche in caso vittoria della Ligue 1 (al suo posto è pronto l'ex azzurro Blanc). Ingaggio in linea con il momento economico del Napoli (che deve tagliare il monte stipendi e farlo scendere a quota 80 milioni): il francese prenderebbe 2,3 milioni di euro netti. In più ci sarebbero gli sgravi fiscali del decreto crescita. Insomma più o meno 3,5 milioni lordi. Tramonta la pista Allegri (vicino al Real Madrid) restano in corsa Spalletti, Italiano e Inzaghi. E Gattuso? Non ci ha ancora pensato: certo la Fiorentina e anche la Lazio sono lì, ma da giorni è la Juventus che ha iniziato una corte serrata.
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