OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Vogliono conoscere tutto della loro carriera. Dove hanno giocato, dove giocano, quali sono standard o prospettive agonistiche e professionali legate ai loro cartellini. E sono partiti da alcune domande in particolare: hanno mai messo piede a Lille? Erano consapevoli di essere stati venduti alla società francese, come tessere di un mosaico contrattuale che ha consentito di portare a Napoli l'attaccante nigeriano Victor Osimhen? Domande che sono state poste due giorni fa dagli uomini della Guardia di Finanza (agli ordini del generale Domenico Napolitano) a due ex primavera del Napoli: a Luigi Liguori e Ciro Palmieri, ex azzurrini nel 2020 venduti (come contropartita tecnica) assieme ad un terzo ex primavera Claudio Manzi e al trentenne portiere greco (ex Napoli ed ex Udinese) Orestis Kamezis, nello stesso contratto che ha consentito di definire il passaggio nel Napoli dell'attaccante nigeriano. Logico pensare che nelle prossime ore saranno ascoltati dagli inquirenti anche Manzi e Kamezis. Falso in bilancio è l'accusa mossa dalla Procura di Napoli a carico, tra gli altri, del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, a partire dall'ipotesi che il contratto di acquisto di Osimhen dal Lille sia stato viziato da «operazioni oggettivamente inesistenti».
Ed è in questo scenario che si comprendono ora, a distanza di alcune ore dalle perquisizioni messe a segno dalla Finanza a Castel Volturno e a Roma, la necessità di ascoltare a caldo i primi potenziali testimoni di questa storia. Già, perché Liguori e Palmieri sono stati ascoltati come persone informate dei fatti, con un doppio obbligo giuridico: il dovere di dichiarare la verità e l'impossibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere (facoltà che viene riservata a chi è formalmente sottoposto a indagini, ndr). Inchiesta condotta dal pm Francesco De Falco e dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli, che punta ora a entrare nel vivo dopo le prime acquisizioni di atti e dopo aver dato la stura alle audizioni dei potenziali teste chiave. Difeso dal penalista napoletano Fabio Luigi Fulgeri, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis è negli States e non rilascia dichiarazioni.
Ed è lo stesso avvocato Fulgeri a insistere su un punto: «In questa vicenda la società partenopea è assolutamente serena, anche perché il caso è stato trattato in sede di giustizia sportiva e ci ha dato un esito favorevole in ben due circostanze».
Il Mattino