Osimhen, capricci dopo il cambio: «Ma non esiste soltanto lui»

Why?, il bomber furioso dopo la sostituzione con Simeone

Victor Osimhen con Zamno Anguissa
La solita pazza voglia di giocare. Sempre e comunque. E possibilmente anche di segnare - che è il suo mestiere - e dimostrare per l'ennesima volta di essere il re dei...

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La solita pazza voglia di giocare. Sempre e comunque. E possibilmente anche di segnare - che è il suo mestiere - e dimostrare per l'ennesima volta di essere il re dei bomber del campionato italiano. C'è soprattutto questo alla base dell'episodio che ha visto protagonista Victor Osimhen. Stavolta non per una prodezza balistica sotto porta, ma per una «protesta» che si è anche spenta poco più tardi, quasi come un capriccio, giusto dopo essersi sfogato. Corre il 24’ della ripresa, il Napoli è in vantaggio sull'Inter al Maradona quando l'attaccante viene richiamato in panchina da Spalletti per essere sostituito da Simeone. 

Il centravanti nigeriano non ha preso bene il momento del cambio e non ha fatto nulla per nasconderlo. Anzi. Si è tolto la mascherina protettiva che ormai è il suo marchio di fabbrica, ha sgranato gli occhi quasi a voler focalizzare bene il numero impresso sulla lavagnetta luminosa che indicava proprio lui come quello destinato a dare spazio al Cholito. Una volta realizzato che non c'erano più dubbi, Victor ha platealmente chiesto spiegazioni allargando le braccia e rivolgendosi alla panchina (al collaboratore Daniele Baldini in primis) e a Spalletti: Why? La parola ed il labiale del nigeriano non lasciavano spazio a dubbi. Perchè? Perchè, si è chiesto Osi che avrebbe voluto essere ancora della contesa e magari provare a rimpinguare il suo ricchissimo bottino di gol (23 in campionato, capocannoniere del torneo). In quel momento Lautaro Martinez - che insidia ad Osimhen lo scettro di re dei bomber (l'argentino insegue a quota 20) - era ancora in panchina, ma il nigeriano aveva ancora voglia di campo per tentare di far esplodere il Maradona. Quando è stato costretto a lasciare il terreno di gioco non ha trattenuto la rabbia. Il tutto mentre Kim provava a calmarlo e Spalletti cercava di dirgli qualcosa mentre lasciava spazio a Simeone. 

Il tecnico lo ha fatto davanti a microfoni e taccuini, svelando anche dei particolari che motivano la scelta di toglierlo dalla contesa in quel momento. «Il compito di Osimhen è quello di fare il centravanti che ha sempre fatto - ha detto Spalletti - Il suo dovere è quello di correre dietro agli avversari. Non è sempre è colpa degli allenatori che fanno le sostituzioni. Gli attaccanti hanno il gol che fa la differenza, ma ci sono anche i difensori e i portieri che non vogliono prendere gol. Osimhen è stato influenzato un giorno, si è allenato a mezzo servizio, e sabato mattina è andato a fare la patente a Roma e non si è allenato: ci sono anche gli altri e ci sta che per una volta può uscire a 25’ dalla fine». Una pausa e aggiunge. «Non ci dobbiamo dimenticare quello che hanno fatto anche gli altri». 

Già, gli altri. Un gruppo di campioni... d'Italia. Una squadra a tratti fantastica in cui ieri ha brillato la stella di Anguissa. Il centrocampista camerunense ieri non è stato soltanto il solito mattatore del centrocampo, ma ha anche sbloccato la partita con una mezza girata al volo di sinistro che non ha lasciato scampo ad Onana, dopo aver controllato con il piatto destro in piena area avversaria un appoggio di Zielinski. Per lui il terzo sigillo stagionale dopo la doppietta rifilata al Torino che aveva steso i granata (sempre al Maradona poi finiti al tappeto con il tris firmato da Kvaratskhelia). È lui il leader e la stella che brilla maggiormente nel centrocampo del Napoli contro i nerazzurri. Anguissa aveva cominciato a prendere le misure all'avversario già nel primo tempo, sfiorando la marcatura in un paio di circostanze. C'è di più. Il centrocampista costringe Gagliardini al secondo giallo che gli costa l'espulsione prima dell'intervallo. La vittoria del Napoli di ieri contro la formazione di Inzaghi porta anche e sopratutto la sua firma. Terzo sigillo per Zambo che in questa stagione ha regalato anche quattro assist vincenti contro Monza, Lazio, Udinese e Salernitana. Il gol di ieri sotto la curva B è stato il coronamento di una stagione da incorniciare anche per lui. 

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Il Mattino