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Una finestra sul marchio. La Salernitana ha commissionato ad un professionista una perizia per rivalutare i propri beni immateriali ed attende un salto importante dal punto di vista patrimoniale, da iscrivere però nel bilancio al 30 giugno 2023; in meno di un mese sarà invece approvato quello 2022, il primo dell'era Iervolino.
Solo un logo? Macché. È tutto ciò che riguarda i diritti di immagine e lo sfruttamento del brand con i riflessi istituzionali e territoriali del caso. Nell'era del digitale la corretta valorizzazione del brand diventa specchio delle potenzialità del club. L'esperto a cui la Salernitana si è rivolta sfruttando le possibilità normative derivanti dal «decreto agosto», convertito nella legge 126/2020 ha già curato consulenze simili per altre blasonate società di calcio. Lo studio non è ancora pronto, tuttavia è facile immaginare che il valore non sarà inferiore a 10 milioni, se altre squadre da più tempo in Serie A ma con tifoseria di gran lunga meno numerosa si aggirano sui 20. Ci sono poi i casi di Udinese e Inter. I friulani hanno provveduto l'anno scorso (valore di 63 milioni), mentre i nerazzurri hanno iscritto nel patrimonio netto una riserva di rivalutazione per 203,8 milioni, compresa la libreria storica.
Dagli «inceppati» del «marchiocoloredenominazione» volutamente scritto attaccato alle polemiche con Lotito che parlò di «cavalluccio a dondolo» facendo infuriare la tifoseria.
A proposito di conti, entro mercoledì la Salernitana dovrà consegnare alla CoViSoc la copia della situazione patrimoniale intermedia al 30 settembre. Un documento importante per la Figc, perché da esso sarà estratto l'indice di liquidità (rapporto tra attività e passività, limite a 0,5, nda) che farà fede per operare sul mercato di gennaio. Quando dovranno giungere in granata un cursore di fascia polivalente (se non due, occhio ai possibili ritorni di Zortea e Ruggeri), un paio di centrocampisti, un difensore esperto (Ceccherini del Verona e Ferrari del Sassuolo in pole) e un attaccante, previa uscita di uno tra Bonazzoli e Valencia. Lucas Da Cunha ('01, Nizza) può essere un vero affare: contratto in scadenza nel 2024, è fuori rosa da inizio stagione per incomprensioni con l'allenatore Favre, cosa che abbasserebbe relativamente il costo del cartellino. Il nuovo ds transalpino, Florent Ghisolfi, ha in agenda un appuntamento col giocatore in settimana per capire se e come ricucire. Se non tornasse il sereno, la pista Salerno diverrebbe sempre più concreta.
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