Salernitana, una finestra sul marchio: Iervolino riscrive il bilancio

La Salernitana ha commissionato una perizia per rivalutare i propri beni immateriali

Danilo Iervolino con Franck Ribery
Danilo Iervolino con Franck Ribery
di Alfonso Maria Avagliano
Lunedì 28 Novembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 17:35
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Una finestra sul marchio. La Salernitana ha commissionato ad un professionista una perizia per rivalutare i propri beni immateriali ed attende un salto importante dal punto di vista patrimoniale, da iscrivere però nel bilancio al 30 giugno 2023; in meno di un mese sarà invece approvato quello 2022, il primo dell'era Iervolino.

Solo un logo? Macché. È tutto ciò che riguarda i diritti di immagine e lo sfruttamento del brand con i riflessi istituzionali e territoriali del caso.

Nell'era del digitale la corretta valorizzazione del brand diventa specchio delle potenzialità del club. L'esperto a cui la Salernitana si è rivolta sfruttando le possibilità normative derivanti dal «decreto agosto», convertito nella legge 126/2020 ha già curato consulenze simili per altre blasonate società di calcio. Lo studio non è ancora pronto, tuttavia è facile immaginare che il valore non sarà inferiore a 10 milioni, se altre squadre da più tempo in Serie A ma con tifoseria di gran lunga meno numerosa si aggirano sui 20. Ci sono poi i casi di Udinese e Inter. I friulani hanno provveduto l'anno scorso (valore di 63 milioni), mentre i nerazzurri hanno iscritto nel patrimonio netto una riserva di rivalutazione per 203,8 milioni, compresa la libreria storica.

Dagli «inceppati» del «marchiocoloredenominazione» volutamente scritto attaccato alle polemiche con Lotito che parlò di «cavalluccio a dondolo» facendo infuriare la tifoseria. I beni immateriali del club granata hanno attraversato tante vicissitudini e ora Iervolino vuol trasportarli in una nuova dimensione. Il valore che fino all'ultimo bilancio gli è stato attribuito è di soli 252mila euro, tanto quanto i vecchi proprietari Lotito e Mezzaroma sborsarono nell'accordo stipulato il 12 luglio 2012 che prevedeva dapprima un fitto triennale, poi il riscatto. L'operazione fu perfezionata negoziando direttamente con Antonio Lombardi, ex institore della fallita Salernitana Calcio 1919 che a sua volta, dopo il quadriennio di «palla di pezza» cucita sulle maglie, aveva acquisito i beni nell'estate 2009 dalla curatela fallimentare della vecchia Salernitana Sport; li fece però confluire nella Energy Power, concedendoli in comodato d'uso gratuito al sodalizio sportivo. Con il crac del 2011 ed in seguito a non poche polemiche tra ricorsi e sentenze che misero in discussione la titolarità, EP fu comunque in grado di cedere al duo romano «il numero 1919, il nome Salernitana, il logo del cavalluccio marino, i colori sociali granata, i diritti all'utilizzazione economica delle opere fotografiche, cinematografiche e audiovisive, il dominio internet Salernitana.it». Quel sito web apparteneva alla defunta (nel 2005) società di Aliberti e non fu mai sfruttato in seguito, poiché registrato frattanto da un privato. Solo pochi mesi fa Iervolino lo ha riportato a casa attraverso la Idi Srl, società che ha acquistato la Salernitana stessa il 31 dicembre 2021. Il rinnovato portale sarà lanciato nel nuovo anno e presenterà una piattaforma che consentirà ai tifosi di interagire tra loro e con il club stesso. Del resto, la parola innovazione ha fatto capolino fin dal primo giorno dell'era Iervolino. 

A proposito di conti, entro mercoledì la Salernitana dovrà consegnare alla CoViSoc la copia della situazione patrimoniale intermedia al 30 settembre. Un documento importante per la Figc, perché da esso sarà estratto l'indice di liquidità (rapporto tra attività e passività, limite a 0,5, nda) che farà fede per operare sul mercato di gennaio. Quando dovranno giungere in granata un cursore di fascia polivalente (se non due, occhio ai possibili ritorni di Zortea e Ruggeri), un paio di centrocampisti, un difensore esperto (Ceccherini del Verona e Ferrari del Sassuolo in pole) e un attaccante, previa uscita di uno tra Bonazzoli e Valencia. Lucas Da Cunha ('01, Nizza) può essere un vero affare: contratto in scadenza nel 2024, è fuori rosa da inizio stagione per incomprensioni con l'allenatore Favre, cosa che abbasserebbe relativamente il costo del cartellino. Il nuovo ds transalpino, Florent Ghisolfi, ha in agenda un appuntamento col giocatore in settimana per capire se e come ricucire. Se non tornasse il sereno, la pista Salerno diverrebbe sempre più concreta. 

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