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Lotta nonostante la grave perdita di Pinkins (infortunio ad una caviglia) ma inanella la settima sconfitta nelle ultime otto partite la Givova Scafati, superata 80-90 anche nel match interno contro il Banco di Sardegna Sassari, valevole per la ventunesima giornata del campionato di A. Resta così all’asciutto di vittorie coach Sacripanti, che ha dovuto fare a meno del capitano Rossato (influenzato), a referto solo per onore di firma, e mai utilizzato.
A circa metà gara, poi, il tecnico canturino ha dovuto privarsi anche di Pinkins, costretto ad uscire anzitempo dal campo per un problema ad una caviglia. Anche la formazione ospite, ad onor del vero, ha fatto registrare due assenze importanti, quella di Jones, infortunatosi ad una caviglia nel corso dell’ultimo allenamento precedente alla partenza per Scafati, e del capitano Devecchi (influenzato).
Coach Pino Sacripanti: «Siamo rammaricati per non aver vinto dinanzi al nostro pubblico, che ci ha sostenuto e sospinto. In 23 anni di carriera non ho mai trovato scuse per giustificare le sconfitte, ma dopo aver fatto una buona settimana di allenamento, abbiamo poi dovuto fare a meno di Rossato e, in corso d’opera, di Pinkins, il cui infortunio potrebbe rivelarsi più grave del previsto. Al di là della sfortuna, dobbiamo assumerci le nostre responsabilità: abbiamo infatti difeso male all’inizio sul pick and roll centrale, poi siamo riusciti ad essere più aggressivi sulla palla e siamo rimasti in partita a lungo, nonostante qualcuno dei nostri abbia giocato fuori ruolo. Fino al terzo quarto eravamo in parità, ma Sassari nelle azioni decisive è sempre andata a segno, dimostrando di essere squadra profonda. I 90 punti subiti in casa sono anche il frutto, negli ultimi minuti, del ricorso al fallo sistematico, durante i quali i nostri tiri da tre punti, anche se costruiti bene, non sono mai andati a segno. Sassari è stata più forte di noi, abbiamo lottato fino in fondo, ma quando sei in sotto numero, è necessario che tutti i disponibili rendano al massimo e non sempre stasera è accaduto. Ora dobbiamo resettare tutto, sperare che l’infortunio di Pinkins non sia lungo e guardare al futuro con ottimismo: io ci credo, ci restano nove partite, in cui dobbiamo provare a fare il meglio di noi stessi, preservando quanto di buono abbiamo fatto vedere questa sera».
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