Spagna-Italia, Raspadori torna in Olanda dopo la notte delle meraviglie con l'Ajax

L'Italia sfida la Spagna nella semifinale della Nations League

Jack Raspadori in maglia azzurra
La casa del Twente, dove stasera l'Italia affronta la Spagna nella semifinale della Nations League, è distante meno di 150 km dall'Amsterdam Arena dove Jack...

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La casa del Twente, dove stasera l'Italia affronta la Spagna nella semifinale della Nations League, è distante meno di 150 km dall'Amsterdam Arena dove Jack Raspadori ha probabilmente vissuto la sua notte più bella. Una doppietta all'Ajax, il trionfo del calcio totale del Napoli nello stadio della squadra che lo ha inventato, negli anni 70. E lui, Giacomino, con quel diavolo di Osimhen fermo ai box, fu protagonista straripante: non diede punti di riferimento, segnò di testa, in tuffo, incrociando, come se fosse la cosa più normale. E oltre alla doppietta anche i due assist. Con scambi continui di posizione. Ecco, Mancini, il ct dell'Italia, spera tanto che l'aria dei Paesi Bassi possa restituire a SuperJack l'entusiasmo in parte smarrito in questo finale di stagione. Sarà titolare con la Spagna, serve la sua brillantezza per provare a conquistare questo trofeo della Nations League che, di questi tempi, non è proprio poca roba. Soprattutto sotto l'aspetto emotivo. D'altronde, un anno e mezzo fa, con il ko al Meazza di Milano (doppietta di Ferran Torres) praticamente si interruppe l'incantesimo che aveva portato gli azzurri a salire sul tetto d'Europa. E da lì a poche settimane arrivarono i disastri con Svizzera e Irlanda e la sconfitta con la Macedonia del Nord. Lasciamo stare.

Certo, il blocco è quello dell'Inter. Ma gli unici ad aver vinto qualcosa in questa Italia sono solo Raspadori, Di Lorenzo e Meret. Magari ci sono anche Donnarumma e Verratti che portano in dono la Ligue-1 che sembra davvero poca cosa visto il dream team dove giocavano. In ogni caso, nella formazione titolare ci sono Robocop e Jack (diciamo, in ballottaggio), protagonisti in maniera differente della stagione magica del Napoli: mister 35 milioni, nonostante la copertina spetti a Osimhen, è una delle figurine della stagione con la sua sforbiciata allo Stadium che ha consentito al Napoli di vincere con la Juventus in pieno recupero. E certi gol, a queste latitudini, non si dimenticano mica così facilmente. Mancini si era illuso, a inizio stagione, che Raspadori trovasse più spazio nel Napoli, lo auspicava proprio in vista della sua crescita. Cosa non è successa, perché Raspa è stato riserva e basta nel 2023 anche se ha vinto lo scudetto. E la cosa non è di poco conto. Poi c'è Giovanni Di Lorenzo, il capitano, il braccio armato di Spalletti, l'uomo dei discorsi difficili e impossibili: nell'Italia non è il capitano perché c'è Bonucci, ma è pronto - prima o poi - a raccogliere l'eredità. Di Lorenzo è uno dei trascinatori anche con l'Italia, non solo con il Napoli. 

Raspadori è uno di quelli che fino alla fine non sa se giocherà. È in corsa per una maglia perché otto undicesimi sicuri o quasi, con il tridente ancora da definire. Mancini ha provato tre o quattro soluzioni diverse in attacco, cominciando con Zaniolo, Raspadori e Chiesa. Ha proseguito con Chiesa, Immobile e Raspadori (che sembra proprio l'ipotesi più accreditata). Ha terminato con Chiesa, Immobile e Gnonto. Retegui è tra le alternative. Cercano un'altra medaglia, Di Lorenzo, Raspadori e Meret dopo quella da campioni d'Italia. In 27 presenze con la maglia della Nazionale, Di Lorenzo ha segnato finora tre gol. Ma è anche vero che la notte di Palermo, quella del ko con la Macedonia, lui era assente. Sarà un'estate strana, per Di Lorenzo. Anche perché a Dimaro si aspetta di iniziare a discutere del suo rinnovo con il Napoli: vuole diventare una bandiera del club ma per farlo vuole prolungare.  Leggi l'articolo completo su
Il Mattino