Da oggi stadi aperti per tutte le partite di Serie A, per un massimo di ingressi di mille persone sugli spalti. È quanto stabilito durante un incontro organizzato dal...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
LEGGI ANCHE Stadi, caos riaperture ai tifosi: sì da Veneto e Lombardia. Il governo convoca le Regioni
Veneto e Lombardia aprono gli stadi
In Veneto e Lombardia gli spettatori possono assistere agli eventi sportivi, al massimo 1.000 negli impianti all'aperto e 700 in quelli al chiuso, nei quali sia possibile la preassegnazione dei posti a sedere. Lo prevedono le ordinanze firmate dal presidente delle Regioni, Luca Zaia e Attilio Fontana. I tifosi, si legge nell'ordinanza del Veneto «hanno l'obbligo di occupare per tutta la durata dell'evento esclusivamente i posti a sedere specificamente assegnati, con divieto di collocazione in piedi e di spostamento di posto, assicurando tra ogni spettatore seduto una distanza minima laterale e longitudinale di almeno un metro».Spadafora: «È una sperimentazione»
«Una sperimentazione per le prossime aperture». Così il ministro dello Sport, Vincenzo Spadafora, definisce la decisione di aprire da domani tutti gli stadi di A a un massimo di mille spettatori. «Al fine di non fare disparità tra le squadre e come sperimentazione in vista delle prossime aperture - sottolinea Spadafora, commentando con soddisfazione la direttiva emersa dal vertice coi ministri Boccia e Speranza e la conferenza delle Regioni - ho chiesto che la decisione» dell'apertura al pubblico da parte di alcune Regioni «venisse estesa a tutto il territorio nazionale». L'obiettivo, ispirato in ogni caso alla cautela, è «definire un protocollo unico che preveda una percentuale di spettatori in base alla capienza reale degli impianti» per tutti gli sport. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino