Quando Murray giocò a Napoli, ​nasce l'Archivio amarcord

Quando Murray giocò a Napoli, nasce l'Archivio amarcord
Custodire e valorizzare la storia, gloriosa ed ultracentenaria, del Tennis Club Napoli 1905. E’ questo l’obiettivo di Riccardo Villari, che è partito...

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Custodire e valorizzare la storia, gloriosa ed ultracentenaria, del Tennis Club Napoli 1905. E’ questo l’obiettivo di Riccardo Villari, che è partito allora alla ricerca di un format che desse l’idea di quanto il sodalizio abbia rappresentato e rappresenti una parte importante della vita della città. E’ nato così, nel giro di pochi mesi ma con non poca fatica, l’Archivio Storico del circolo.

 
«Oggi portiamo all'attenzione e al godimento di tutti voi - ha scritto Villari in una circolare ai soci - un primo tassello del progetto: una documentazione fotografica, un vero e proprio amarcord di frammenti della nostra storia. Troverete tante immagini rievocative, sportive e non. Le abbiamo salvate e digitalizzate affinché potessimo conservarne traccia e visione negli anni che verranno».

Una comunicazione che ha suscitato l’immediata curiosità di tanti che hanno avuto così modo di curiosare tra circa 700 immagini, foto ma anche opuscoli e classifiche, che raccontano anche l’evoluzione del costume del mondo del tennis, della borghesia e della nobiltà a partire dagli anni Cinquanta.

«Ho capito - spiega Villari - che avremmo rischiato di perdere tutta la nostra storia e mi sono messo a cercare: le ho fatte raggruppare per eventi e quindi digitalizzare con l’aiuto di Elio De Campora. Un ruolo fondamentale lo hanno avuto poi i nostri quindici dipendenti, che vivendo il club come una seconda famiglia hanno riconosciuto persone ed eventi. Quindi ho mobilitato i soci ed è arrivato del materiale formidabile: ho scoperto ad esempio che Andy Murray ha giocato da noi quando aveva 18 anni, e fu anche eliminato. Un entusiasmo che speriamo sia contagioso. Chi volesse fornire altro materiale potrà farlo pervenire o direttamente al circolo o contattando i nostri addetti alla segreteria, Tonino Saracino e Lia Barbato: e dopo averlo digitalizzato, lo riconsegneremo». Leggi l'articolo completo su
Il Mattino