Niente soldi in negozio, adesso si paga con i dati custoditi nello smartphone

Niente soldi in negozio, adesso si paga con i dati custoditi nello smartphone
Un negozio temporaneo a Londra, che vende opere e gadget dell'artista di strada di Ben Eine, con una particolarità: alla cassa non si paga né in sterline,...

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Un negozio temporaneo a Londra, che vende opere e gadget dell'artista di strada di Ben Eine, con una particolarità: alla cassa non si paga né in sterline, né in euro o dollari, ma in «Data Dollar», cioè con i dati privati contenuti nei nostri smartphone, siano essi un selfie o una conversazione su WhatsApp. L'esperimento è della società informatica Kaspersky, che con l'iniziativa ha voluto accrescere la consapevolezza degli utenti sul valore economico dei dati personali. Nei due giorni di apertura del negozio, ai clienti è stato chiesto di pagare con le foto, i video e i testi memorizzati sui loro smartphone.


Tenuto conto che la quantità di dati personali continua a crescere in modo esponenziale, osserva Kaspersky, possiamo dire che le persone, in modo del tutto inconsapevole, portano con sé ogni giorno una miniera d'oro. Secondo gli esperti, la mancanza di consapevolezza rispetto al valore effettivo dei propri dati personali è un ostacolo che impedisce alle persone di comprendere quanto sia necessario proteggere i propri dati. «Per noi il Data Dollar è principalmente un mezzo per sensibilizzare gli utenti sul valore dei dati», spiega Morten Lehn, general manager di Kaspersky Lab per l'Italia. «Quindi, se un sito web offre dei servizi gratuitamente, ma chiede in cambio i dati personali dei clienti per monetizzare il proprio servizio, dovrebbe utilizzare il simbolo del Data Dollar per dimostrare che si sta verificando una forma di scambi Leggi l'articolo completo su
Il Mattino