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Avviata nel 2018, l’iniziativa di Google tende a migliorare la previsione di inondazioni, dotando coloro che sono in pericolo di avvisi accurati per combattere i potenziali danni catastrofici causati. Questo lavoro fa parte del più ampio programma di Crisis Response sviluppato dal colosso tecnologico statunitense, che fornisce alle persone l'accesso a informazioni e risorse affidabili in momenti critici. Per oltre un decennio, il team interno di Google ha collaborato con soccorritori professionisti per sviluppare tecnologie e programmi che aiutino a mantenere le persone al sicuro e con le informazioni necessarie in caso di emergenza.
Nei primi tre anni il programma è stato esteso a gran parte dell'India e del Bangladesh, in collaborazione con la Central Water Commission indiana e con il Bangladesh Water Development Board, coprendo un'area di circa 220 milioni di persone e generando 40 milioni di allarmi potenzialmente salvavita. Durante l’anno in corso, i sistemi operativi sono stati ulteriormente estesi ad un'area con oltre 360 milioni di persone; questo ha avuto come conseguenza il triplicarsi del numero di avvisi, superando oltre 115 milioni, grazie a una migliore tecnologia di previsione delle inondazioni.
Con questo obiettivo in mente, di convertire i dati sulle inondazioni per essere più locali e dettagliati, Google ha recentemente lanciato Flood Hub, un servizio che ingrandisce le mappe di inondazione e fornisce le stesse informazioni ma focalizzate su località altamente specifiche, come un villaggio per esempio, aiutando gli abitanti locali a capire meglio e a relazionarsi con questi dati. Flood Hub fornisce inoltre, le stesse informazioni sulla profondità e l'estensione delle inondazioni ma in un formato più visivo, che aiuta istantaneamente le persone a capire la situazione attuale e prevista delle inondazioni. Per venire incontro ai tanti che non hanno ancora accesso alla rete internet o non hanno smartphone e per far si che gli avvisi possano raggiungere il più ampio numero di abitanti possibile, Google ha messo in piedi una stretta collaborazione con diverse organizzazioni umanitarie locali; in aggiunta, ha lavorato a stretto contatto con le squadre locali che hanno viaggiato tra i villaggi per formare la popolazione locale e i loro volontari. La formazione comprendeva spiegazioni su come leggere gli avvisi e le mappe di Google e su come avvisare gli altri una volta che un allarme è stato emesso.
Questo accurato sistema di previsone delle inondazioni, attivo al momento in tutta l'India e il Bangladesh, si sta espandendo e presto Google aiuterà a includere negli allarmi salvavita i paesi dell'Asia meridionale e del Sud America e, successivamente, negli altri Paesi del mondo.
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