Sferrare un attacco informatico a un sito, bloccandolo con una overdose di traffico online generato da una rete di computer zombie (botnet), non richiede particolari...
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La società di sicurezza mette in guardia da un aumento di questo business illegale e della sua profittabilità per gli hacker. Questi in pratica fanno da service provider: mettono a disposizione un sito in cui i clienti, dopo essersi registrati, possono selezionare il servizio di cui hanno bisogno, pagarlo e ricevere un report sugli attacchi. In alcuni casi si ha persino un programma fedeltà con premi e bonus.
Le tariffe variano in base alla complessità dell'attacco: una botnet creata da dispositivi dell'Internet delle cose (come la famigerata Mirai) costa meno di una rete di server zombie, ad esempio. Gli attacchi a siti del governo e a risorse ben protette sono i più cari. Secondo Kaspersky Lab un attacco DDoS può variare da 5 dollari per un attacco di 300 secondi, a 400 dollari per 24 ore. Il costo medio di un attacco, per i clienti, è sui 25 dollari all'ora. Agli hacker-provider costa invece solo 7 dollari l'ora, quindi i criminali intascano ben 18 dollari l'ora. Tra l'altro questi possono guadagnare anche in un altro modo: chiedendo un riscatto all'azienda presa di mira per non seguire un attacco o annullarne uno in atto. La somma richiesta può essere anche di migliaia di dollari. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino