Instagram cambia faccia: addio ai «like», trema il mercato degli influencer

Instagram cambia faccia: addio ai «like», trema il mercato degli influencer
Modelli e modelle a vario titolo, da oggi si cambia. La stretta contro i forzati del selfie e della pubblicità occulta è arrivata improvvisa: scatta da oggi su...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Modelli e modelle a vario titolo, da oggi si cambia. La stretta contro i forzati del selfie e della pubblicità occulta è arrivata improvvisa: scatta da oggi su Instagram l'embargo sui like. Che cosa è successo? «Vogliamo che Instagram ha spiegato Tara Hopkins, Head of Public Policy Emea del social network di proprietà di Facebook - sia un luogo dove tutti possano sentirsi liberi di esprimere se stessi. Ciò significa aiutare le persone a porre l'attenzione su foto e video condivisi e non su quanti Like ricevono. Stiamo avviando diversi test in più paesi per apprendere dalla nostra comunità globale come questa iniziativa possa migliorare l'esperienza su Instagram».

 
Migliorare l'esperienza su Instagram. Che cosa significa esattamente? Lo scopo è duplice. In primo luogo, il social network intende cancellare l'ansia da performance di molti utenti, ormai pronti a tutto per appagare la dipendenza dai like che ha spesso creato una competizione al ribasso tra aspiranti star. Un fenomeno che ha man mano alienato consensi alla piattaforma fotografica. Una ricerca di Kaspersky mette in luce infatti che il 61% degli utenti intervistati afferma di stare su Instagram per sentirsi meglio ma il 57% confessa di non trovare sul social quello che desidera vedere. Ma soprattutto, un utente prova frustrazione su Instagram quando non riceve il numero di like che pensa di incassare. Pur di avere più like evidenzia la ricerca - le persone mettono in discussione e in pericolo la propria privacy: la propria abitazione (37%), la propria mail personale (31%), lo stato della propria relazione (30%), il posto di lavoro (18%) e così via. Ma non è tutto. Gli intervistati, ritengono che per colpa dei social hanno iniziato a comunicare sempre meno con i genitori (31%) i figli (33%) i partner (23%) gli amici (35%) e i colleghi (34%).


Per quanto significativa, la frustrazione che denunciano molti utenti nei confronti di Instagram, non rende appieno le ragioni che covano dietro l'inattesa svolta. Da oggi infatti si potrà sempre porre la propria approvazione davanti a un contenuto grazie al classico cuoricino, ma scomparirà la possibilità di vedere quali siano i numeri complessivi raccolti fino a quel momento dal singolo utente. Solo la persona che amministra l'account potrà vederli. Perché? Semplice. Instagram intende affrontare di petto l'esercito di bot e profili fasulli che gonfiano i like e spesso vanno a beneficio di operazioni di pubblicità occulta. Impedire la visualizzazione dei like conquistati dal singolo follower, rende difatti del tutto inutile la frenetica rincorsa al doping di cuoricini, alimentato da un florido mercato di finti followers. Come ha di recente denunciato la travel blogger Sara Melotti «Il marketing di questo settore vale 1 miliardo di dollari, una cifra enorme che porta molti a sognare di diventare un influencer». I costi per coronare un sogno del genere, sono del resto piuttosto modici. Sui siti specializzati, acquistare falsi follower è facile e veloce: bastano dai tre dollari per 50 seguaci, e non più di 500 per comprarne migliaia. Come se non bastasse, riuscire a ottenere un impatto virale è abbastanza facile anche grazie ai bot, ovverossia siti automatizzati che sono in grado di aggiungere al post commenti o like, e persino di corredarlo delle emoji più disparate. L'algoritmo del social infatti è comunque in grado di calcolare il gradimento quantitativo dei contenuti, e difficilmente l'embargo sui like si tradurrà in un danno valoriale per i profili più influenti allestiti dai big del settore, ma anche da multinazionali importanti. Leggi l'articolo completo su
Il Mattino