Avellino le carte dell'inchiesta su Festa in Commissione Antimafia

L'audizione di investigatori e inquirenti, escluso l'intervento della Dda e il rinvio del voto

Avellino le carte dell'inchiesta su Festa in Commissione Antimafia
Avellino le carte dell'inchiesta su Festa in Commissione Antimafia
di Alessandra Montalbetti
Domenica 21 Aprile 2024, 10:05 - Ultimo agg. 10:06
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Gli atti di indagine sull'amministrazione Festa arriveranno anche sul tavolo della Commissione Parlamentare Antimafia. Ad inviarli la Procura di Avellino, guidata da Domenico Airoma, su richiesta del presidente della commissione antimafia, Chiara Colosimo. Dunque gli atti dell'inchiesta "Dolce Vita" che ha portato all'arresto del sindaco dimissionario Gianluca Festa, dell'ex dirigente comunale Filomena Smiraglia e dell'architetto Fabio Guerriero approderanno a palazzo San Mancuto. L'ex sindaco Festa è indagato per presunti episodi di corruzione, concorsi pilotati, irregolarità su affidamenti e appalti, ma anche per depistaggio, inquinamento delle prove e rivelazione del segreto d'ufficio.

La Commissione parlamentare, sulla base degli atti trasmessi, potrà svolgere ulteriori approfondimenti sull'inchiesta avellinese ancora in una fase embrionale, anche attraverso l'audizione di investigatori ed inquirenti che hanno operato sul "sistema" creato negli uffici di Piazza del Popolo neutralizzando il meccanismo rodato venuto alla luce con le intercettazioni e le registrazioni audio e video. Gli atti dell'inchiesta, conferma la Procura di Avellino, sono stati trasmessi alla Commissione parlamentare.

Tra i compiti della commissione verificare il rispetto del codice di autoregolamentazione nelle candidature agli organi elettivi, dichiarando nel caso di mancato rispetto di tali norme la cosiddetta "impresentabilità dei candidati".

Il fascicolo tuttavia, va chiarito, rimarrà ancorato alla competenza della Procura di Avellino - spiegano a palazzo di giustizia -. In sostanza non ci sarà il coinvolgimento della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Napoli competente in caso di attività di indagine relative alle associazioni a delinquere di stampo camorristico.
E, aggiunge il subcommissario Gamerra, è escluso anche che ci siano riflessi sullo svolgimento delle elezioni di giugno.

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Martedì mattina i tre indagati ai domiciliari, compariranno davanti al gip Giulio Argenio che ha firmato l'ordinanza nei confronti di Festa, Smiraglia e Guerriero. Misura necessaria per il concreto rischio di inquinamento delle prove e di reiterazione delle condotte illecite finite al centro dell'inchiesta "Dolce Vita". Le intercettazioni hanno riguardato l'ex sindaco e degli altri 9 indagati: l'architetto Fabio Guerriero, l'ex dirigente comunale Filomena Smiraglia, la vincitrice del concorso da funzionario tecnico Marianna Cipriano sorella di un consigliere comunale di Frigento, Germana Simeone di un noto network radiofonico, Davide Mazza candidato al concorso dei vigili urbani, di suo padre Antonio Mazza, Gianluigi Marotta dirigente comunale del settore finanze del comune e Vittorio Ambrosino gestore di un franchising di una catena di ristorazione.

Sulla procedura selettiva per vigili urbani condizionata, le telecamere nell'anticamera dell'ufficio del sindaco, il 13 dicembre 2023, immortalano un discorso significativo. Negli uffici arriva il padre di Davide Mazza, Antonio al quale l'ex primo cittadino consegna una busta di colore bianco. Dalle verifiche sul cellulare del 26enne candidato al concorso emerge che si trattava delle domande per la prova scritta. Successivamente il 28 dicembre l'ex sindaco incontra Antonio Mazza e gli dice «ci vediamo i primi di gennaio». L'ex primo cittadino l'ammonisce: «tuo figlio ha parlato con un amico ». Conversazione per il gip particolarmente rilevante perché fornisce la prova che l'ex sindaco ha inteso favorire il candidato Davide Mazza a superare le prove per il concorso favorendolo a discapito degli altri concorrenti.
 

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