Una tanica di benzina per distruggere
i tir nel deposito di Arcella

Una tanica di benzina per distruggere i tir nel deposito di Arcella
di Katiuscia Guarino
Lunedì 18 Ottobre 2021, 07:41
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Undici tir distrutti, di cui sei carichi di pneumatici e altro materiale, una nube di fumo nero che ha coperto parte della Valle del Sabato ed è arrivata fino al capoluogo, un odore acre per tutta la giornata avvertito a centinaia di metri di distanza.
Un altro incubo per l'area industriale di Pianodardine, dopo il devastante incendio dell'Ics di due anni fa. Questa volta un rogo imponente ha interessato un'azienda di trasporti, la Ba.Co. Trans di Arcella di Montefredane. Dietro c'è la mano dell'uomo. Trovata una tanica di benzina nelle vicinanze dei camion bruciati. Ormai fugati tutti i dubbi, anche se si continua a indagare in ogni direzione. Racket? Vendetta? Sono alcune delle ipotesi al vaglio in questa fase delle investigazioni. A condurle i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale, guidati dal maggiore Pietro Laghezza. Le attività sono coordinate dal pm Vincenzo Russo.

Il danno alla ditta è importante. Da una prima stima ammonterebbero a circa 1 milione e 200mila euro. Ma la somma potrebbe aumentare in maniera esponenziale, non appena sarà possibile un conteggio preciso. I mezzi erano parcheggiati nell'area esterna della struttura. Ad Arcella, in mezzo alle fabbriche e i capannoni, si è scatenato un inferno di fuoco, poco dopo la mezzanotte tra sabato e domenica. Tante le testimonianze di persone in transito lungo l'autostrada A16 e la Variante, che hanno visto le fiamme da chilometri di distanza. Alte lingue di fuoco spuntate tra la densa nube nera. In poco tempo sono piombate sul posto le squadre dei caschi rossi del comando provinciale di via Zigarelli. Agli esperti pompieri è apparsa subito chiara la situazione. Tanto che nel giro di breve tempo è arrivato anche il comandante Mario Bellizzi, che ha seguito in prima persona e in costante collegamento con la Prefettura le operazioni di spegnimento.

Che sono proseguite fino a ieri sera. E ciò perché alcuni focolai sono rimasti attivi per diverse ore.

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È stato il custode dell'azienda ad allertare i vigili del fuoco. Il dipendente della ditta è riuscito a salvare dal rogo cinque tir. Si è messo alla guida e li ha portati fuori dal piazzale, lungo la strada principale che attraversa il nucleo industriale. Il fuoco ha però completamente divorato undici autoarticolati, pronti per partire ieri sera (dopo lo stop del weekend) verso le varie destinazioni. Sei mezzi erano già carichi di merce. Tra cui, pneumatici, patatine, cellulosa, lattine vuote. Dunque, sedici in tutto i mezzi in sosta nel parcheggio esterno del capannone di Arcella. Il lavoro dei caschi rossi è stato complicato. Ma provvidenziale per evitare ulteriori e più gravi problemi. È durato ore. Hanno operato in tutto trenta uomini, con dodici mezzi. In totale dieci squadre. Oltre alle sette del comando provinciale di Avellino, del distaccamento di Grottaminarda e di Montella, altre tre provenienti dai comandi di Benevento e Salerno. Da Napoli, è stato fatto giungere un escavatore per la rimozione delle carcasse e di quanto andato in fumo. Utilizzata anche una ruspa della centrale di Avellino per avviare la pulizia dell'area per poi consentire le attività di bonifica.


Il parcheggio e il capannone non sono stati sottoposti a sequestro. Il pm Russo, titolare del fascicolo, ha deciso di non far apporre i sigilli, anche per consentire un'immediata bonifica della zona. La pista principalmente battuta è quella dell'azione dolosa. Sarebbe stata rinvenuta una tanica di benzina tra i camion parcheggiati. Anche la zona dove è partito il fuoco farebbe propendere per questa ipotesi. Le fiamme si sono sviluppate tra i mezzi ordinatamente parcheggiati, pertanto non subito visibili. Sono stati ascoltati i due soci titolari dell'azienda, che hanno negato di aver ricevuto minacce o intimidazioni. Non sanno darsi una spiegazione. E, da parte loro, non escludono che l'incendio possa essere divampato a causa di un guasto tecnico di uno dei tir o dalla cella frigorifero di uno dei rimorchi. I vigili del fuoco hanno fornito già una prima relazione agli inquirenti, che hanno sul tavolo diversi elementi. Comprese immagini video degli impianti della zona.
 

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