Festa in pressing su De Cesare:
valutare cessione Avellino e Sidigas

Festa in pressing su De Cesare: valutare cessione Avellino e Sidigas
di Flavio Coppola
Domenica 30 Giugno 2019, 14:00
3 Minuti di Lettura
Salvare il calcio Avellino e la Scandone basket dai guai seri in cui è invischiata la Sidigas del patron Gianandrea De Cesare.

Questa la duplice e delicatissima mission che ha tenuto impegnato, praticamente tutta la giornata, il nuovo sindaco di Avellino, Gianluca Festa, nelle sue prime 24 ore al timone di Palazzo di Città.

Il primo cittadino si sarebbe mosso già nella giornata dell'insediamento, cercando i primi, difficili contatti, con il patron dei lupi del calcio e della palla a spicchi. Ieri, dopo aver sentito in mattinata il presidente dei due sodalizi sportivi, Claudio Mauriello, Festa ha avuto l'atteso faccia a faccia con De Cesare.
 
Un incontro riservato, al netto degli ulteriori contatti telefonici, nel corso del pomeriggio. Al termine, Festa ha appreso dell'istanza di fallimento che grava sulla Sidigas e della seria possibilità che De Cesare sia costretto a vendere entrambe le realtà. Qui arriva l'impegno del primo cittadino: «Io sarò costantemente attento a monitorare ciò che accade. E' evidente che si tratta di una vicenda che mi sta a cuore moltissimo, perché riguarda i nostri colori e la nostra storia. Sono rassicurato dal fatto che la cosa sia gestita da una proprietà responsabile continua - che negli ultimi anni ci ha garantito il basket e ci h fatto ripartire con il calcio».

Chiaramente assicura il primo cittadino Festa - se c'è qualche opportunità che possa dare maggiore tranquillità alla piazza, noi saremo vigili. Dovrà essere una proposta seria e consistente che possa garantire condizioni migliori, prospettive e stabilità ai due sport irpini».

Ovviamente, nel corso del confronto con Gianandrea De Cesare, Festa ha potuto acquisire tutti i termini dell'equazione. E ricostruisce: «Ricordo a me stesso che l'iscrizione al campionato di calcio, serie C, è fatta e che, in relazione al basket, la Com.tec, al momento, non ha mosso alcuna obiezione. La proprietà aggiunge ha espresso la sua volontà di provare a salvare il patrimonio sportivo dell'Irpinia, ferma restando l'esistenza di una delicata questione che riguarda l'azienda e non i club. C'è ottimismo, ma l'esito è comunque incerto». E

È per questo motivo che, di fatto, Us Avellino e Scandone basket sono già in cerca di un nuovo autore. Festa lo conferma: «Allo stato, è sicuramente da valutare l'ipotesi della cessione delle due società. Noi speriamo che l'epilogo per la Sidigas sia positivo, ma la proprietà, responsabilmente, è intenzionata a valutare la vendita delle squadre».

In quello che, in realtà, non è stato neanche il suo primo giorno da sindaco, perché il count down ufficiale scatterà lunedì, Gianluca Festa ha già dovuto fare i conti con una grana enorme, che tiene in fibrillazione la città e l'intera provincia. Un destino, quello del nuovo sindaco, simile ma non del tutto a quello del predecessore pentastellato Vincenzo Ciampi, costretto a fare i conti nell'avvio del suo mandato con la mancata iscrizione al campionato di B dell'Avellino di Walter Taccone. La differenza sta nel fatto che Festa potrà e dovrà vigilare sulla duplice partita della cessione, ma non ne avrà la gestione, che resta in capo all'attuale proprietario, Gianandrea De Cesare.

Si preannunciano giorni molto caldi anche a Piazza del Popolo. Non sfugge, infine, che, nell'economia dei rapporti tra il sindaco di Avellino e il numero uno della Sidigas, potrebbe influire non poco l'iter già avviato, e che sta proprio in capo al Comune capoluogo, per l'espletamento di una gara che affiderà il servizio del metano in tutta Irpinia per i prossimi 12 anni.

La Sidigas, ovviamente, non può permettersi di cedere il passo. La società di De Cesare, che negli ultimi 8 anni è rimasta in sella in virtù di un sistema di proroghe, non disdegnerebbe l'ennesimo rinvio della gara. Ma di questo non si sarebbe discusso ieri.

Del resto, la complessità del bando è tale che per il suo espletamento potrebbero volerci comunque degli anni. Basti pensare che, delle 177 gare previste in tutta Italia, è partita solo quella coordinata da Milano. Ma è stata impugnata.
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