Avellino, il sindaco M5S
resta senza maggioranza

Avellino, il sindaco M5S resta senza maggioranza
di Flavio Coppola
Giovedì 25 Ottobre 2018, 13:30
2 Minuti di Lettura
Oggi la firma della mozione di sfiducia, domani il passaggio al protocollo comunale e il deposito presso la presidenza del Consiglio. Tra trenta giorni, la quasi certa fine dell'amministrazione a 5 Stelle guidata da Vincenzo Ciampi.

Questo il cronoprogramma concordato ad Avellino dalle forze di opposizione per staccare la spina al sindaco grillino, che ad oggi può contare solo su 5 consiglieri del Movimento e due alleati esterni, visto anche il recente strappo con la Lega seguito alla votazione in aula per la vicepresidenza dell'assise.

Sta di fatto che ieri, i capigruppo di Pd, «Popolari», «Davvero, «Mai più», «Insieme protagonisti», «SiPuò», e «La svolta inizia da te» hanno condiviso senza distinguo «la necessità di archiviare, subito dopo il voto per il Bilancio consuntivo 2017, l'esperienza di governo del Movimento Cinque Stelle». La mozione, che mette insieme le ragioni contenute nel documento già firmato inizialmente da 10 consiglieri, si arricchisce ora del contributo, numericamente decisivo, dei 6 esponenti democrat, dei 3 della componente «Davvero» dell'ex vicesindaco Gianluca Festa, e di Gianluca Gaeta, consigliere vicino all'ex parlamentare Angelo Antonio D'Agostino. In tutto fanno 20 consiglieri su 33 (sindaco compreso). Più che sufficienti per calendarizzare il Consiglio comunale a fine novembre (13 firme), e votare il provvedimento (bastano 17 sì).
 
«Siamo tutti d'accordo sulla mozione e sul suo contenuto spiega il capogruppo dell'opposizione dei «Popolari», Nello Pizza, candidato sindaco del centrosinistra, sconfitto al ballottaggio da Ciampi Sostanzialmente, il documento è quello già indicato tempo fa, con alcuni aggiornamenti». E avverte: «Questa mozione, ora, va votata in Consiglio comunale. Allo stato, dovrebbero farlo tutti quelli che non hanno condiviso le linee programmatiche di Ciampi». Sul punto, Enza Ambrosone, capogruppo dem avellinese, è altrettanto categorica: «Rispetto alla mortificazione della città e dei suoi luoghi istituzionali operata dai Cinque Stelle, non ci sono alternative. È più responsabile immaginare di mandare a casa questa amministrazione, che rischia di creare seri danni, e affrontare una nuova campagna elettorale, piuttosto che lasciare questo governo in balìa di se stesso e di numeri che non ci sono».

Dunque, dopo quattro mesi vorticosi, fatti di polemiche incrociate, con tanto addirittura di «vele» pubblicitarie contro l'opposizione, l'esperienza pentastellata avellinese sembra arrivare al tramonto. La verità definitiva in aula entro un mese.
© RIPRODUZIONE RISERVATA