Coronavirus ad Avellino, minacce e insulti
al cameriere in quarantena in fuga da Codogno

Coronavirus ad Avellino, minacce e insulti al cameriere in quarantena in fuga da Codogno
di Gianni Colucci
Lunedì 24 Febbraio 2020, 07:00 - Ultimo agg. 11:58
4 Minuti di Lettura
Sono tre gli insegnanti di scuola superiore che da Codogno sono «scappati» in provincia di Avellino presso le loro famiglie. Si aggiungono al cameriere che l'altro giorno è tornato a casa a Montefusco, sempre in Irpinia: pure lui lavorava a Codogno, e ora viene attaccato su facebook dagli «odiatori». Ha preso un mezzo ed è partito, appena è scattato l'allarme Coronavirus. Arturo Bonito, amico del giovane e della famiglia, ex presidente del Forum dei Giovani del borgo irpino, spiega: «Già è provato per quello che è successo a questo poi, nelle ultime ore, si sono aggiunti commenti sgradevoli e persino minacce esplicite pubblicate su Facebook».

Degli altri tre preoccupa la modalità scelta da due fratelli di Lauro che si sono fatti il viaggio in treno. Un ventisettenne di Taurano invece ha viaggiato da solo in auto. Per tutti comunque sono scattate le misure di profilassi che prevedono l'isolamento fiduciario in casa. I parenti che li hanno accolti sono anch'essi in quarantena: complessivamente sono una ventina le persone che sono finite sotto stretta osservazione e dovranno rimanere in isolamento nelle proprie abitazioni nell'Avellinese. Per nessuna delle persone sottoposte alla profilassi è stato accertato alcun tipo di contagio, nessuno di essi manifesta sintomi. Per tutti il tampone orofaringeo.

Protagonista della fuga da Codogno è un 27enne di Taurano, insegnante tecnico-pratico presso un Istituto superiore di Codogno. Il sindaco, Salvatore Maffettone, saputo del suo rientro, ha invitato il giovane a non uscire dalla sua abitazione per quattordici giorni oltre a seguire tutte le disposizioni profilattiche relative all'emergenza Coronavirus. Allo stesso tempo ha informato la Prefettura e l'Asl di Avellino. Con il giovane, sotto osservazione i suoi familiari: la madre nonché altri tre parenti stretti e la fidanzata con i suoi genitori, che risiedono a Moschiano.
 

Spediti in quarantena anche due fratelli di Lauro, di 27 e 29 anni, fuggiti da Codogno tre giorni fa. Anche loro sono insegnanti tecnico-pratici in due scuole superiori del Lodigiano. Risiedono da anni a Codogno assieme ai genitori, originari di Lauro: la madre insegna in una scuola primaria del Lodigiano; il padre invece, fa il macellaio a Piacenza dopo aver lavorato alcuni anni presso un macello a Somaglia, vicino Codogno.

A differenza del giovane di Taurano, loro hanno preso il treno nel pomeriggio scendendo alla Stazione di Napoli Centrale. Ad attenderli in piazza Garibaldi c'erano lo zio e un suo amico. I quattro hanno così preso l'auto facendo ritorno nel Vallo. I due giovani sono stati accompagnati a Casola, frazione di Domicella, per passare la serata con due parenti stretti. Lo zio e l'amico hanno poi deciso chiudere la serata mangiando una pizza a casa. La notizia dell'arrivo dei due fratelli è giunta ieri al sindaco di Lauro, Antonio Bossone, che ha subito contattato i due fratelli invitandoli a chiudersi in casa per quattordici giorni e a seguire tutte le disposizioni profilattiche relative all'emergenza Coronavirus. Il giovane di Montefusco è invece difeso dagli odiatori di Facebook che l'hanno preso di mira: «Non sapeva delle misure adottate, è partito prima che si disponesse il cordone sanitario», dicono.

Da oggi saranno sospese nel Vallo di Lauro le manifestazioni programmate per il carnevale, il prefetto di Avellino Paola Spena terrà un comitato ordine e sicurezza pubblica allargato ai manager di Asl e Ospedale.
 
 

I 18 sindaci dell'area nolana hanno firmato un comunicato congiunto con l'obiettivo di controllare ogni possibile causa di contagio. Da Nola a Marigliano, da Palma Campania a Saviano, da Cicciano a Roccarainola, a Scisciano, San Vitaliano, Tufino, Visciano, Carbonara, Camposano, San Paolo Bel Sito, Liveri, Casamarciano, Cimitile, Comiziano, Mariglianella: i sindaci si sono sentiti ed hanno deciso di adottare provvedimenti comuni per contenere i rischi di una popolazione che supera i 100mila abitanti e che vive in territori confinanti.

È allarme anche nel Cilento. Per due famiglie, una nel comune di Camerota l'altra a Buccino i sindaci hanno fatto scattare la profilassi. Il primo caso nella frazione Lentiscosa di Camerota dove giovedì sera è rientrato un che si è trovato presso l'ospedale di Codogno nel giorno in cui è stato ricoverato il 38enne arrivato in gravi condizioni e ritenuto il paziente 0. Il giovane cilentano è stato nella struttura sanitaria solo una mezz'ora. Poi è tornato a Milano dove vive la fidanzata prima di tornare in treno nel Cilento. Nella serata di sabato, per tutta la famiglia è scattata la profilassi in attesa dei risultati del tampone. Caso simile a Buccino. Il sindaco Nicola Parisi ha disposto la quarantena per il nucleo familiare proveniente da Codogno. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA