Elezioni 2022, ad Avellino subito scintille:
Petracca attacca Rotondi e Meloni

Elezioni 2022, ad Avellino subito scintille: Petracca attacca Rotondi e Meloni
di Luigi Basile
Domenica 28 Agosto 2022, 11:00
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Il Pd ha ufficialmente presentato, ieri mattina, a via Tagliamento, i candidati irpini al Parlamento del centrosinistra. Durante la conferenza stampa, alla quale hanno partecipato il consigliere regionale, Maurizio Petracca, il medico ed ex consigliere regionale, Carlo Iannace, la delegata alle Pari opportunità di Palazzo Santa Lucia, Rosetta D'Amelio, ed il sindaco di Cervinara, Caterina Lengua, (assente Toni Ricciardi) non sono mancate bordate nei confronti degli avversari politici ed in particolare dell'ex ministro Rotondi, in campo con la lista di Fratelli d'Italia. In prima fila, schierati tutti i dirigenti Dem, a cominciare dai vicesegretari provinciali, Giuseppe Di Guglielmo, Vittorio Ciarcia e la decariana, Adraiana Guerriero, oltre all'ex senatore Enzo De Luca, al presidente della Provincia, Rino Buonopane, al sindaco di Summonte, Pasquale Giuditta, al presidente del Gal Irpinia, Vanni Chieffo, e alla responsabile di Area Dem, Ida Grella.

I lavori sono stati moderati da Enza Ambrosone, coordinatrice provinciale del Pd.

«Affiancare la fiamma tricolore allo scudo crociato - ha affermato Petracca, candidato all'uninominale alla Camera dei deputati - è un'operazione che richiede molta fantasia.

I cattolici non possono votare la destra. Mai come in queste elezioni si contrappongono due diverse visioni della politica, dall'altra parte c'è una destra retriva ed antieruopeista. Dietro i simboli però ci sono le persone, con le loro storie. Non sono affatto d'accordo con Rotondi che sostiene che i candidati sono solo dei segnaposti. Per me, per noi non è così. A parlare è il nostro impegno quotidiano. Ma evidentemente è questa la sua idea di politica».

Ed ancora nei riguardi di Rotondi: «Per sua stessa ammissione non mette piede ad Avellino da quasi 30 anni. Lo abbiamo visto solo qualche volta per il Corso. Nei tour elettorali in Irpinia, dovranno accompagnarlo, altrimenti rischia di perdersi. Sposta il confronto sul piano nazionale, parlando ossessivamente di Meloni. Tra poco indosserà una parrucca bionda. Di territorio non ne parla affatto, perchè non ha alcuna cognizione dei problemi. Non a caso ha ottenuto una candidatura paracadute in Sicilia. Non diversa mi sembra la situazione della candidata al Senato, che quando in passata è stata eletta in Parlamento, è stata data per dispersa». 

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Rosetta D'Amelio, candidata al secondo posto del listino per Montecitorio, dal canto suo, ha evidenziato il radicamento dei candidati in Irpinia: «Nessuna scelta calata dall'alto, ma nomi espressione del partito, delle istituzioni e della società civile. Soprattutto in questa fase è necessario che in Parlamento vi siano rappresentanti competenti, che conoscono i problemi e sono in grado di spendersi per la comunità locale e per il Paese. Sono sicura che il Pd possa giocarsi questa partita cogliendo un risultato positivo».

Carlo Iannace, candidato al collegio uninominale al Senato, invece, ha spiegato le ragioni della sua presenza in lista: «Il mio percorso politico è stato sempre coerentemente con il centrosinistra, nei cui valori credo. Sono di Benevento, ma cresciuto professionalmente ad Avellino. Pratico da anni tutte le mulattiere della provincia. Ho sempre parlato alle persone, conosco bene i loro problemi ed intendo rappresentarle. Dare un contributo per la crescita e l'avanzamento sociale delle aree interne, alle quali sono legato. Metto a disposizione del progetto l'esperienza accumulata in ambito sociale e professionale». 

Caterina Lengua, collocata al quarto posto del collegio plurinominale della Camera, ha sottolineato il significato simbolico della sua candidatura di servizio: «Lo considero non solo un riconoscimento per il lavoro amministrativo compiuto in questi anni, ma soprattutto un segnale di attenzione nei riguardi di tutti i sindaci democratici irpini, che sono sempre in prima linea, per risolvere i problemi dei cittadini, spesso con mezzi limitati, e che durante l'emergenza sanitaria hanno cercato di costruire una rete di solidarietà, in un momento difficile per la comunità, anche grazie al supporto della filiera istituzionale». 

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