Frode al fisco da 3 milioni di due aziende ufitane nei guai un imprenditore

Le imprese con sede a Sturno e Flumeri si occupano di apparecchiature per il controllo elettrico

Frode al fisco da 3 milioni di due aziende ufitane nei guai un imprenditore
Frode al fisco da 3 milioni di due aziende ufitane nei guai un imprenditore
di Katiuscia Guarino
Mercoledì 15 Novembre 2023, 09:10
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Maxievasione fiscale per oltre tre milioni di euro scoperta dalla Guardia di Finanza. Coinvolte due aziende della Valle Ufita. Una con sede a Sturno, l'altra a Flumeri.
Entrambe operano nel settore della fabbricazione di apparecchiature per il controllo elettrico e sono riconducibili allo stesso soggetto. Nei guai è finito il legale rappresentate delle due imprese. Nei suoi confronti è scattata la denuncia per frode fiscale e violazioni alla normativa tributaria.

Dagli accertamenti eseguiti dai finanzieri è emerso che le aziende avevano utilizzato fatture per operazioni inesistenti per un ammontare di oltre tre milioni di euro. L'operazione è stata condotta dai militari della Tenenza di Sant'Angelo dei Lombardi e rientra nell'ambito del piano di contrasto ai fenomeni di illegalità economico-finanziaria disposto dal comandante provinciale delle fiamme gialle, Salvatore Minale.

L'ispezione fiscale presso le due aziende è sorta in seguito a una mirata attività di analisi e approfondimento che ha fatto emergere forti criticità in relazione ai rapporti commerciali intrattenuti dalle due realtà imprenditoriali. Dai risultati dell'attività ispettiva, i militari della Tenenza di Sant'Angelo dei Lombardi, diretti dal sottotenente Claudio Nuzzo, hanno accertato, appunto, che le due imprese hanno utilizzato fatture per operazioni inesistenti per oltre tre milioni di euro e l'Iva per un ammontare pari a 728.606,58 euro.
Queste operazioni hanno consentito a queste aziende secondo quanto emerge dalle indagini - di contabilizzare costi fittizi, permettendo così di abbattere l'imponibile da sottoporre a tassazione e di dichiarare un credito Iva non spettante.

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Sono stati, inoltre, scoperti maggiori ricavi sottratti a tassazione per un valore di 248.230,52 euro e Iva di 54.610. Di conseguenza, è stato accertato un maggior valore della produzione netta ai fini dell'imposta regionale sulle attività produttive per oltre tre milioni di euro.
Di qui, è scattata la denuncia.

Il titolare delle imprese sottoposto a controllo è stato segnalato all'autorità giudiziaria per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture per operazioni inesistenti e per il reato di dichiarazione infedele.

L'operazione dei finanzieri della Tenenza di Sant'Angelo dei Lombardi segue un'altra condotta dal Gruppo di Avellino delle Fiamme Gialle irpine che ha portato all'arresto di due commercialisti avellinesi e di due presunti prestanome per una maxitruffa sui ristori Covid da un milione e duecentomila euro.
E ancora: lo scorso giugno i militari della Guardia di Finanza diretti dal colonnello Minale hanno smantellato tra Solofra e Montoro un'associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e autoriciclaggio di ingenti somme, proventi di reati fiscali. Sono state indagate dodici persone e coinvolte imprese operanti nel settore conciario. Inoltre, sono stati sequestrati beni mobili e immobili per un valore di oltre dieci milioni di euro. Il sodalizio aveva emesso una serie di fatture per operazioni inesistenti per riciclare ingenti somme di denaro. Due mesi fa i finanzieri hanno sequestrato tre milioni e mezzo di euro di crediti di imposta fittizi relativi ai bonus edilizi. Un'operazione che ha coinvolto trenta persone, anche residenti fuori provincia.

L'obiettivo delle Fiamme Gialle irpine è di rafforzare l'azione di contrasto all'evasione fiscale che costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l'allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l'equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli.
 

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