Mense scolastiche in città le più care della Campania

Ad Avellino sgravi fino a 6mila euro di reddito, a Salerno fino a 24mila

Mense scolastiche in città le più care della Campania
Mense scolastiche in città le più care della Campania
di Rossella Fierro
Giovedì 12 Ottobre 2023, 10:28
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Avellino è il capoluogo campano in cui la mensa scolastica costa di più. Messa a confronto con Benevento, Salerno, Caserta e Napoli, la città risulta essere quella che prevede il minor numero di fasce Isee su cui calibrare esenzioni e tariffe calmierata.

I numeri parlano chiaro e fanno crescere ulteriormente la rabbia dei genitori dei 1300 bambini iscritti al servizio di refezione scolastica 2023/24. Di questi 130 godono dell'esenzione totale prevista per Isee inferiori a 3000 euro, 110 rientrano nella seconda fascia, costo di un pasto 2,74 euro con Isee non superiori ai 6000 euro, la stragrande maggioranza, invece, pranza a scuola con 5,02 euro. Tariffa massima applicata, in questo caso a prescindere dalle condizioni economiche, anche agli alunni non residenti nel capoluogo ma che, per svariati motivi, frequentano le scuole avellinesi. Il costo della mensa è il più salato a livello regionale.

Nella vicina Benevento, dove però non è prevista alcuna gratuità, sono sette le fasce di prezzo previste: chi ha un Isee fino a 5000 euro paga 2,50 euro a pasto se ha più di un figlio iscritto alla refezione scolastica, altrimenti la tariffa è di 2,70 euro.

Si passa poi a scaglioni Isee fino ad 8mila, 12mila, 21mila euro e le tariffe previste sono di 3 euro, 3,40 euro e 4 euro a pasto.

Chi ha un Isee superiore ai 21mila euro paga 4,45 euro per un pranzo, costo di 5 euro solo per i non residenti. A Salerno la giunta comunale ha stabilito cinque soglie di accesso al servizio per altrettanti corrispettivi dovuti dalle famiglie in base al proprio indicatore della situazione economica: esenzione totale, con il versamento di soli cinque euro all'anno quale contributo dovuto per il servizio, per bambini con Isee fino a 6000 euro, pasto da 1,90 per Isee fino a 9000 euro, da 3,10 per Isee non superiori ai 15mila euro, da 4,50 euro per Isee fino a 24mila euro, per tutti gli altri il costo unitario del servizio è di 5,95 euro.

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Ulteriori agevolazioni sono state previste per quei nuclei familiari con tre o più figli iscritti alla refezione scolastica, cosa a cui sta pensando anche l'amministrazione avellinese. In questo caso vengono automaticamente collocati nella fascia reddituale immediatamente inferiore a quella di appartenenza e, dunque, pagano un ticket calmierato.
A Caserta esenzione totale per chi ha un Isee fino a 4000 euro, costo del pasto a 2,10 euro per Isee fino a 7500 euro, 3,10 euro per Isee fino a 14000, 44,30 euro per Isee fino a 20mila. Per tutti gli altri la tariffa massima ammonta a 4,60 euro. Anche in questo caso per i residenti che hanno più di un figlio iscritto alla refezione scolastica sono state previste sin dall'inizio tariffe agevolate. A Napoli le fasce Isee calcolate sono 8 e il costo del singolo pasto varia da 0,75 centesimi a 4,70 euro. Per Isee fino a 500 euro, 2500 euro, 6mila euro, 9mila euro, 13mila euro, 18mila, 26mila e maggiori, il prezzo della mensa è, rispettivamente, di 0,75 centesimi, 1 euro, 1,30 euro, 1,60 euro, 2,30 euro, 3 euro, 3,80 euro, 4,70 euro.

Per gli alunni stranieri appartenenti a nuclei familiari in condizioni di disagio prevista l'applicazione della tariffa agevolata corrispondente alla prima fascia di contribuzione, così come altre agevolazioni sono previste per bambini con gravi disabilità. Tariffe che, commenta Pasquale Petruzzo, coordinatore dei genitori della scuola "Colombo-Solimena", «testimoniano che volere è potere. Se la giunta comunale avesse voluto, come hanno fatto nelle altre città campane, avrebbe potuto tranquillamente prevedere ulteriori scaglionamenti e applicare tariffe minori e più eque.
Cosa che chiederemo ufficialmente con la petizione che abbiamo avviato. È evidente che manca la conoscenza dei reali bisogni delle famiglie e delle loro condizioni economiche».

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