Niente bus alla sesta ora:
la soluzione in 15 giorni

Niente bus alla sesta ora: la soluzione in 15 giorni
di Alessandro Calabrese
Giovedì 20 Ottobre 2022, 07:29 - Ultimo agg. 21 Ottobre, 15:25
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Corse dei bus ancora non calibrate sull'uscita dagli istituti scolastici dei ragazzi che hanno sesta e settima ora di lezioni, attese per il primo mezzo disponibile che superano le due ore e disagi enormi per il rientro a casa degli studenti pendolari. A rimettere attorno ad un tavolo tutti gli attori di un Piano Scuola-Trasporti che stenta a decollare è il prefetto di Avellino, Paola Spena

Ieri mattina, infatti, a Palazzo di Governo la riunione convocata per cercare il bandolo della matassa quando è già trascorso un mese dall'inizio del nuovo anno scolastico e quasi un mese e mezzo dalla riunione in Provincia per l'adesione alla settimana corta.

Il prefetto, coadiuvato dal suo capo di Gabinetto, Rosanna Gamerra, ha precisato che, con la fine dell'emergenza sanitaria, non può assumere un ruolo ufficiale nel dirimere la questione ma, essendo stata chiamata in causa da diversi sindaci, ha inteso facilitare l'incontro tra le parti. E così viene fuori che l'Ufficio scolastico provinciale, temporaneamente retto dal dirigente regionale Fabrizio Perrella, non ha ancora consegnato ad Air Campania le informazioni necessarie ad elaborare un'altra griglia per gli orari delle corse. Un ritardo che molti alunni che frequentano le superiori, e non solo, ad Avellino stanno pagando a caro prezzo. Al briefing hanno preso parte anche i riferimenti dell'azienda regionale del Tpl, Carmine Alvino e Serenella Matarazzo, della Provincia, con il funzionario del Settore Ambiente e Viabilità Federico Forgione, alcuni presidi, tra i quali Gabriella Pellegrini dell'Itt Dorso, e l'assessore alla Pubblica Istruzione del Comune capoluogo, Geppino Giacobbe. 

I dati non completamente forniti all'Air, dei quali ora si occuperà lo stesso Giacobbe, riguardano i flussi di alunni distinti per provenienza e gli orari definitivi di tutte le scuole, sia quelle che hanno adottato un piano didattico spalmato su 5 giorni settimanali, sia quelle che sono rimaste su quello tradizionale (Ipia Amatucci, Ite Amabile e Isiss De Luca). Il problema s'innesca a fine giornata per quegli alunni che terminano le lezioni tra le 13.55, le 14.15 e le 14.45 che, rispettivamente, rappresentano la fine dell'ultima di 6 e 7 ore. Cosa che capita spesso, specie per l'allungamento della giornata volta a recuperare il sabato, agli istituti tecnici e professionali. Una circostanza che coglie impreparata la diversa distribuzione del Piano scuola-trasporti pre-covid. 

A lamentare le maggiori difficoltà nel trovare un mezzo per tornare a casa sono gli studenti che viaggiano su alcune tratte: quella per San Potito Ultra, Parolise, Salza Irpina e Sorbo Serpico (qui la problematica riguarda quelli delle medie); Pratola Serra, Prata Principato Ultra, Venticano, Taurasi e Luogosano; Volturara Irpina, Montella Bagnoli; Montefalcione e alcuni centri della Valle del Sabato; Monteforte-Baianese; ma anche Montoro, Santa Lucia di Serino e Santo Stefano e Ospedaletto-Summonte. Su queste ultime due tratte, però, funzionano anche gli autobus Sita e Bartolini. Per questi ragazzi l'attesa per poter salire sul primo mezzo utile va da due a tre ore. Ci vorrebbe una corsa intermedia tra le 15.15 e le 15.30, verificando parallelamente quali tra le 12 e le 12.30 possano essere abolite.

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La Provincia, attraverso il funzionario presente, ha dato la sua disponibilità a contribuire in parte ad eventuali spese extra che le società del Tpl dovranno sobbarcarsi. Così come un impegno in questo senso avrebbe assunto anche la Regione Campania. Ora l'Air avrà 15 giorni per poter rielaborare il piano, nel quale incastrare tutte le tessere del mosaico. Poi nuova verifica in Prefettura e implementazione delle modifiche.

Intanto, l'Unione degli Studenti di Avellino vuole vederci chiaro sui riflessi della settimana corta e promuove un'inchiesta-sondaggio. «L'obiettivo - spiega Anna Boccuti, coordinatrice dell'Uds - è far esprimere la comunità studentesca rispetto all'esperienza di vita scolastica con questi orari, vissuti per il primo mese di scuola. Veniamo da un periodo complesso per il mondo della scuola e perciò è nell'interesse di tutti tutelare il diritto allo studio ed il benessere degli studenti». «La questione dei trasporti resta centrale anche in questo nuovo anno scolastico - aggiunge Alessia Picariello, responsabile dell'organizzazione dell'Uds - nel form viene chiesto agli studenti pendolari di indicare orari di uscita e di partenza per individuare eventuali situazioni critiche». 

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