Novolegno e indotto Whirlpool,
sit-in dal prefetto per il lavoro

Novolegno e indotto Whirlpool, sit-in dal prefetto per il lavoro
di Luigi Pisano
Lunedì 24 Giugno 2019, 12:00
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I dipendenti della Novolegno affiancheranno in massa, domattina, i lavoratori dell'indotto Whirlpool, Scame Mediterranea Pasell srl Cellubock, davanti alla Prefettura di Avellino, in occasione del sit-in di protesta, e hanno anche chiesto un incontro rapido col prefetto. Rischia di schizzare nuovamente in alto il termometro che ormai da mesi misura la rabbia dei dipendenti della fabbrica di Arcella di Montefredane che il gruppo Fantoni ha deciso di chiudere. La holding friulana, infatti, con tanto di notizia ufficiale apparsa la scorsa settimana sulle colonne del Messaggero Veneto, ha annunciato di voler investire altri venti milioni di euro nello stabilimento madre di Osoppo, oltre agli ottanta milioni già sbandierati che hanno di fatto creato una sorta di spaccatura tra le due realtà produttive, non ricordando neppure minimamente la decisione presa mesi fa sulle sorti dell'azienda irpina.
 
Un annuncio dal sapore amarissimo della beffa che ai dipendenti irpini non va affatto giù. Al termine, infatti, dell'assemblea che si è svolta la scorsa settimana nel centro sociale di Arcella, il sindaco di Montefredane, i sindacati di categoria e i dipendenti della fabbrica specializzata nella lavorazione dei pannelli mdf hanno deciso di scaraventare di nuovo sotto i riflettori la vertenza legata allo stabilimento irpino. Le organizzazioni sindacali - come si legge in una nota ufficiale - hanno comunicato al rappresentante di governo che «in virtù del sit-in organizzato presso la prefettura, alle ore 10 e 30, al quale parteciperanno i dipendenti delle Società Scame Mediterranea Pasell srl Cellubock, ci saranno circa settanta lavoratori dell'azienda Novolegno, alla luce delle recenti dichiarazioni fatte dal gruppo Fantoni, che controlla lo stabilimento di Arcella di Montefredane, intenzionato ad investire negli stabilimenti del Nord mentre chiude quello in Irpinia. Chiediamo la possibilità di incontrare il prefetto, affinché sua eccellenza si possa fare carico di convocare le parti ad un tavolo di discussione».

Sindacati e dipendenti, in sostanza, hanno dissotterrato l'ascia di guerra, peraltro, hanno già chiesto un incontro imminente con la proprietà nella sede di Confindustria, alla luce delle politiche attive da attivare in Regione.

Inoltre, con l'ausilio del sindaco Tropeano, la battaglia sarà ancora più vigorosa, visto che ora l'intenzione è quella di dar vita ad una assemblea pubblica con tutti i parlamentari irpini, i sindaci, compreso il primo cittadino di Avellino, e un po' tutte le istituzioni, affinché questa storica realtà produttiva che opera da quasi quaranta anni nel territorio irpino, peraltro uno dei pochi punti di riferimento nel settore per la lavorazione del legno da riciclo nel Sud Italia, non venga affossata del tutto.

«In settimana afferma il primo cittadino di Montefredane mi metterò in contatto col sindaco di Osoppo, innanzitutto per chiedere un confronto e poi per capire che tipo di solidarietà ci esprimerà». Per i lavoratori irpini, ai quali la holding friulana, durante l'ultimo incontro, ha anche bocciato l'ipotesi relativa ad un eventuale trasferimento ad Udine, questo atteggiamento del Gruppo Fantoni mira a sbeffeggiare ulteriormente chi da anni ha lavorato nello stabilimento di Arcella. Intanto, è stato approvato il decreto per i dodici mesi di cassa integrazione, ma la notizia legata ad un ulteriore investimento al Nord è diventato di colpo il catalizzatore che va ad intensificare la lotta dei sindacati di categoria. Toni di Capua, della Fillea Cigl, ha annunciato di voler spostare la protesta anche in Friuli: «Martedì saremo davanti alla prefettura, ma ora, in merito alla notizia apparsa sui giornali, capiremo qualcosa in più nel corso dell'incontro fissato nella sede dell'Unione degli Industriali con l'azienda. Quei venti milioni di euro perché Fantoni non li investe qui?».
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