«Era come un amico. Quel cardinale che mi benedisse è ora Papa Leone XIV ed è un giorno che non lo dimenticherò mai»: è l'emozione di Raffaele Caliano per l'elezione a Papa del cardinale Prevost che lo benedisse a Montoro il 7 settembre 2024. C'è tanta commozione, stupore e una profonda gioia nelle parole di Raffaele Caliano e di sua madre Rosa Pastore residenti a Montoro, un Comune Irpino. Quando giovedì sera la fumata bianca ha annunciato l'elezione del nuovo Pontefice, Raffaele Caliano e sua madre Rosa non potevano credere ai loro occhi. Sullo schermo, il volto del nuovo Papa -Leone XIV- era lo stesso cardinale che aveva conosciuto.
E così l'incredulità ha lasciato spazio alle lacrime quando hanno visto che il nuovo Papa era proprio il cardinale statunitense che avevano incontrato e conosciuto a Montoro, nella visita pastorale in occasione dell'Anno Giubilare dedicato al Santo Patrono. San Nicola da Tolentino agostiniano proprio come il cardinale Prevost. Un evento memorabile per tutta la comunità, ma soprattutto per Raffaele. Oggi quel cardinale si chiama Papa Leone XIV, al secolo Robert Prevost. Per Raffaele, oggi poco più che quarantenne e costretto su una sedia a rotelle da oltre dieci anni a causa di una malattia invalidante, quell'incontro presso la parrocchia di San Giovanni Battista e San Nicola da Tolentino, è stato molto più di un evento religioso.
Quando Papa Leone XIV andò a Montoro
«Sembrava un amico, uno di casa. Il cardinale si avvicinò a me con grande semplicità, come se mi conoscesse da sempre. Mi prese la mano, mi benedisse», ricorda con affetto. «Mi disse che avrebbe pregato per me, che non dovevo scoraggiarmi, perché Gesù mi era vicino. Quelle parole mi sono di sostegno e mi daranno tanta forza nei momenti più difficili». Ex volontario della Misericordia e fedele devoto, Raffaele ha sempre trovato nella fede una guida. L'incontro con il cardinale Prevost, avvenuto durante il Giubileo del Santo Patrono San Nicola da Tolentino quel sette settembre scorso, è stato per lui un momento di grande intensità spirituale. «E' stato come un piccolo miracolo», dice con emozione. In quell'occasione, Raffaele ebbe anche l'onore di scattare alcune foto con il cardinale Prevost. Oggi, quelle immagini hanno un significato ancora più profondo: documentano un incontro con chi sarebbe diventato Papa.
«È una grande soddisfazione per me. Non solo ho potuto parlare con lui, ma ho anche avuto l'onore di scattare delle fotografie insieme a lui. Un ricordo indelebile. Vedere il Papa oggi, ricordare quel momento, mi riempie di gioia». Adesso che quel cardinale è diventato Papa, la gioia di Raffaele è ancora più grande. «Vederlo indossare le vesti papali, sapere che pregherà per me, mi riempie il cuore. Spero un giorno di poterlo rincontrare a Roma. Continuerò a pregare per il suo pontificato». La storia di Raffaele è una testimonianza toccante di quanto anche un gesto semplice, un sorriso o una benedizione possano cambiare la vita.
Avellino, lavori stadio Partenio: «Subito un bando con i fondi della Regione»
«Quel giorno non lo dimenticherò mai», conclude Raffaele con il sorriso di chi crede davvero nei piccoli miracoli quotidiani. E per lo più, oggi, mentre il mondo guarda con speranza al pontificato di Papa Leone XIV, a Montoro un Comune della Provincia di Avellino, in Campania, c'è chi, come Raffaele, ha già sentito con la sua mamma Rosa che lo accompagna sulla sedia a rotelle, il calore umano e spirituale del nuovo Papa. Un calore che non dimentica, «di una persona umile e gentile che mi ha abbracciato e con semplicità si è avvicinato a me -conclude Raffaele Caliano- e alla mia malattia che mi ha portato a vivere questa condizione sulla sedia a rotelle sapendo di avere qualcuno che mi pensa e prega per me così io per lui».