Avellino, estate a tutto smog:
altri due picchi di polveri sottili

Avellino, estate a tutto smog: altri due picchi di polveri sottili
di Flavio Coppola
Domenica 2 Agosto 2020, 11:15
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Il gran caldo fa schizzare ancora una volta le polveri sottili. Due sforamenti consecutivi negli ultimi tre giorni e Avellino raggiunge la soglia, record per il mese di luglio, di ben 41 superamenti dal Pm10. La centralina di via Dante ha censito concentrazioni di smog oltre la soglia consentita dalla legge nelle giornate del 29 e 30. E solo per un pelo non si è arrivati al quarantaduesimo sforamento nell'ultima rilevazione disponibile, del 31 luglio, quando ci si è fermati a 48 microgrammi al metro cubo contro i 50 massimi ritenuti dannosi per la salute.

Un vero e proprio annus horribilis per la città, che ha superato addirittura nei primi 4 mesi il limite massimo dei 35 sforamenti consentiti in un anno intero dalla legge, e viaggia verso soglie mai viste nemmeno in quello che da anni è uno dei capoluoghi più inquinati d'Italia. In attesa che prenda forma la strategia dell'amministrazione comunale, che ora punta a realizzare un attento monitoraggio dell'aria ma non si sa quando e ad emendare il protocollo di intesa con i sindaci dell'hinterland - inserendo misure condivise per il controllo delle emissioni dagli impianti di riscaldamento - la questione riapre la polemica politica a Palazzo di Città. Dopo aver riacceso i riflettori sul tema nel Consiglio comunale di mercoledì scorso, il capogruppo dell'opposizione, Luca Cipriano, prende atto dell'ennesimo sforamento e va all'attacco: «Non si è ancora capito quale sia la strategia dell'amministrazione comunale sullo smog. Qui c'è poco da studiare, bisogna agire. A meno che non si voglia dare qualche consulenza. Per il resto, ci si sta cullando».

Il leader di «MaiPiù» pone in risalto alcuni ritardi sui progetti che pure l'esecutivo Festa aveva annunciato molti mesi fa.
«Se è evidente a tutti che lo spostamento del terminal non ha prodotto risultati, dove sono gli incentivi per la mobilità dolce? - si chiede - A marzo abbiamo ottenuto un finanziamento da 6 milioni di euro dal Ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture per l'acquisto di bus elettrici. ricorda Non se ne è interessato nessuno».
Ed ancora: «A che punto siamo con le famose piste ciclabili? Nelle ciclostazioni di viale Italia e via De Concilij c'è solo una pensilina, quando si parte sul serio?». L'assunto de consigliere di opposizione è semplice: «Avellino non ha alcuna politica di ecosostenibilità. E di questo passo, visto che gli sforamenti sono già ai massimi livelli, in autunno, quando torneranno ancor più prepotentemente, Festa non avrà alternative. Dovrà bloccare il traffico o istituire le targhe alterne. Altrimenti è la stoccata velenosa rischierà seriamente un avviso di garanzia». Ma anche sul verde Cipriano ricorda alcune promesse mancate: «Ad inizio anno, l'assessore all'Ambiente, Giuseppe Negrone, aveva annunciato la piantumazione di centinaia e centinaia di alberi uno per ogni nuovo nato. Dove sono?». Si tratta della misura della Regione Campania che ne avrebbe dovuti prevedere, solo ad Avellino, 1250. Le giornate per la piantumazione andavano individuate in primavera. Ma non se n'è fatto più nulla. Solo pochissimi esemplari sono stati piantumati in città. Il problema, insomma, c'è ed è urgente. Dal canto suo, l'amministrazione continua a rivendicare di aver cambiato approccio. A stretto giro, dovrebbe arrivare in aula l'ordine del giorno che il presidente della commissione Ambiente, Gerardo Melillo, ha annunciato a «Il Mattino» nei giorni scorsi. Un documento che indirizzi il sindaco verso la convocazione dei sindaci contermini, per riscrivere il protocollo antismog voluto dall'ex commissario Priolo e archiviato proprio dall'attuale primo cittadino. Il punto è che ci vorrà del tempo e non ci sono certezze - visti i precedenti - sul fatto che si riesca davvero ad incidere. Nel frattempo, gli avellinesi hanno meno di un mese per certificare presso gli uffici comunali l'abbattimento delle emissioni nei fumi fino all'ottanta per cento nei propri impianti a combustione (sia domestici che commerciali), ai sensi dell'ultima ordinanza sindacale. Alla prima scadenza, dello scorso 31 maggio, nessuno aveva adempiuto alla prescrizione.
 
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