Prete chiede 30mila euro ad anziana:
​«Così sua nipote entrerà in Finanza»

Prete chiede 30mila euro ad anziana: «Così sua nipote entrerà in Finanza»
di Gianni Colucci
Mercoledì 19 Gennaio 2022, 08:02
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«Bastano trentamila euro e sua nipote supererà le prove di ingresso al concorso per finanzieri». È stata la promessa fatta nel mese di ottobre 2021 dal sacerdote amico ad una donna di Cervinara di 67 anni. La donna voleva in qualche modo aiutare la nipote in quel passaggio cruciale e aveva confidato questo desiderio ad una sua amica. In pochi giorni il contatto con il sacerdote, ordinario militare originario di Montesarchio e in servizio a Roma, fu fatto.

Il sacerdote andò di persona a casa della anziana signora e ottenne una prima tranche di 15 mila euro dalle mani della signora. «Sono i miei risparmi», disse l'anziana. Era il 28 ottobre 2021.
I contatti proseguirono e il sacerdote dopo qualche giorni comunicò alla donna «che era andato tutto bene».

In realtà la nipote della donna aveva informazioni di prima mano, aveva effettuato la selezione e a breve giro aveva avuto notizia di non essere risultata idonea alla prova scritta di preselezione per allievi finanzieri.
A quel punto la nonnina, tento senza successo di rintracciare il sacerdote per avere spiegazioni del fatto ed ottenere sopratutto la restituzione della forte somma.

«Le ha provate tutte, anche recandosi presso la Curia di Benevento dove il sacerdote è incardinato - racconta l'avvocato Paolo Viscione che rappresenta la donna truffata insieme all'avvocato Vincenzo Pescitelli - Abbiamo avuto anche un contatto con il sacerdote al quale abbiamo proposto una transazione: l a restituzione dilazionata nel tempo, cdi qualche centinaio di euro al mese, per chiudere l'incresciosa vicenda.

Ma non c'è stato verso di trovare un'intesa. Eppure quella donna non aveva fatto altro che tentare, con metodi discutibili certo, ad una sua congiunta rimanendo raggirata».

Per la donna si trattava di rinunciare a tutti i risparmi di una vita, oltre che ai sogni di una definitiva sistemazione lavorativa per la nipotina.
A quel punto alla donna non è rimasto che denunciare il prelato per truffa, appropriazione indebita e millantato credito. Sarà ora la procura della Repubblica di Avellino ad esprimersi, delegando la polizia giudiziaria agli accertamenti,

In realtà il sacerdote, presbitero diocesano, ordinato nel 2001 a Cervinara, il cui indirizzo di posta elettronico risulta nel sito della diocesi di Benevento (ma non è attivo) non sarebbe nuovo a vicende del genere. Era stato diverse volte al centro di episodi che lo avevano portato davanti ad un magistrato. Nel 2014 aveva escogitato una truffa ai danni di una finanziaria abruzzese alla quale, presentando una falsa busta paga, aveva chiesto un finanziamento di 80 mila euro. L'operazione non andò a buon fine ma la denuncia partì comunque.

Eppure era un parroco molto amato. Nel 2004 quando l'arcivescovo di Benevento ne dispose il trasferimento, i fedeli issarono striscioni e murarono le porte della canonica: «Non deve lasciare la parrocchia». Il sacerdote era agli esordi, in un paesino del Sannio, non aveva ancora fatto carriera. E sopratutto non andava in giro a proporre i suoi buoni uffici (a pagamento) per far superare concorsi pubblici alle nipotine delle parrocchiane.
 

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