Profughi ucraini in Irpinia,
patto tra prefetto e Comuni

Profughi ucraini in Irpinia, patto tra prefetto e Comuni
di Gianni Colucci
Domenica 27 Marzo 2022, 11:00
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Undici comuni mobilitati, centinaia di volontari già impegnati, le famiglie che hanno dato una prima ospitalità affiancate dalle istituzioni. L'Irpinia non cessa di occuparsi degli ucraini.

L'obbiettivo è arrivare a tremila profughi ucraini da ospitare. Almeno questa è la quota che si immagina possa ospitare la provincia di Avellino. Al momento in Irpinia siamo a quota mille profughi già ospitati. Per la precisione a quota 924 alla data di venerdì. Dei quali 461 sono minori. Ci sono poi 32 definiti minori non accompagnati, cioè senza uno dei genitori, anche se affidati a nonni e zii, per i quali è stata avviata la procedura di segnalazione alla procura dei minori.

La prefettura di Avellino lancia la fase due del piano di accoglienza a chi scappa dalla guerra.

Domani a Palazzo di Governo, Paola Spena sottoscriverà con i sindaci dei primi 11 Comuni della provincia che hanno aderito, l'accordo di collaborazione interistituzionale per lo svolgimento delle attività di accoglienza straordinaria e temporanea dei rifugiati ucraini richiedenti ospitalità.

Andretta, Aquilonia, Atripalda, Bisaccia, Lapio, Monteverde, Sant'Andrea di Conza, Sant'Angelo dei Lombardi, Savignano Irpino, Senerchia e Villamaina, sono i comuni che hanno già aderito.

Sono già 115 i posti che sono stati individuati.

«E forse i comuni più piccoli sono quelli che meglio fanno al caso nostro. I sindaci hanno molte case sfitte da utilizzare, ma hanno anche l'obbiettivo di rivitalizzare il tessuto sociale», dice il prefetto. Non c'è Avellino, Atripalda ha messo a disposizione l'ex convento di San Pasquale in pieno centro che ospita già afghani. Manca il capoluogo che ha difficoltà a individuare strutture adeguate alle richieste che vengono dai profughi, Si tratta di donne con figli minori, in massima parte, che chiedono alloggi di tipo familiare (anche in vista di un'auspicabile ricongiungimento con i mariti che oggi sono in patria per la guerra). Dunque proprio i piccoli centri sono in grado di mettere a disposizione questa tipologia di alloggi unifamiliari.

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Sempre domani prefetto di Avellino visiterà il «Punto Unico d'Accoglienza», presso il Paladelmauro ed attivo dallo scorso 22 marzo. Da domani saranno attivati anche i centri di accoglienza di Ariano Irpino e di Sant'Angelo dei Lombardi.

«Il Centro del Paladelmauro - dice Spena - si sta dimostrando un efficace punto di riferimento per il disbrigo delle pratiche amministrative e sanitarie dei cittadini ucraini in fuga dalla guerra. Queste persone hanno bisogno di costruire immediatamente un rapporto di integrazione con la città e la provincia. A cominciare dall'assistenza sanitaria, alla scuola per i bambini».

La rete di solidarietà passa anche per le amministrazioni locali che non si nascondono di poter ripopolare i loro centri storici con le famiglie che in futuro, finita questa fase di emergenza, potrebbero decidere di non far ritorno in Ucraina.

Al momento serve far completare gli studi ai più piccoli e completare la fase di accoglienza con i tamponi Covid e le vaccinazioni.

E proprio i bambini sono i soggetti ai quali si sta pensando con i dirigenti scolastici. In particolare si stanno organizzando classi con gli allievi che non conoscendo la lingua non possono essere immediatamente integrati. 

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