Una contaminazione paritetica Irpinia e Napoli: un doppio esperimento possibile solo grazie alla qualità ed alla intelligenza degli artefici.
Forse sarà la sua Frigento, uno dei balconi dell'intera regione, ad avere donato questo tipo di visione a Luca Pugliese che ritorna in pista con due nuovi progetti. Dopo il riuscito esperimento in coppia con Dario Salvatori, nell'originale E ti vengo a ricercare, dedicato a Franco Battito, ecco ulteriori due matrimoni artistici: con Marco Zurzolo e, quello insolito, con Amedeo Colella.
Il primo ha esordito questa estate ed annuncia interessanti novità, il secondo invece si appresta a partire il prossimo 16 febbraio dall'auditorium comunale di Sturno. «A 23 anni dalla conclusione dei miei studi in Architettura mi ritrovo ad essere richiesto, reinserito, riadattato in quel contesto socio-artistico-culturale a tal punto da cimentarmi parallelamente in due nuovi progetti. Da irpino, mi presto a dare a Napoli quello che Napoli ha dato a me».
Al fianco di Marco Zurzolo si viaggia nella tradizione napoletana con la sensibilità e la personale interpretazione di Luca Pugliese.
Pugliese, la piccola vedetta irpina: «Nonostante mi presti a Napoli, esporto la cultura della nostra terra. Presenterò una canzone totalmente in dialetto: una cover de La Banda di Chico Buarque de Hollanda. Con Marco Zurzolo ci saranno delle produzioni che ci vedranno fianco a fianco. Insieme può nascere qualcosa d'importante. Lui verrà spesso in Irpinia a provare. Si presta meglio, è il luogo in cui anche la musica ha i giusti tempi per maturare, come se fosse un vino». Il ritorno in pista porterà nuovi brani, impreziositi dalla presenza di Zurzolo. «Proverò ad "usare" Marco, per fissare queste nuove canzoni nel tempo e non solo nei live che arriveranno. In primavera affiancheremo anche Maurizio De Giovanni che con Marco ha già collaborato». Se il duo con Zurzolo ha avuto già le prime uscite, quello con Amedeo Colella rappresenta la vera novità.
In calendario già la dato zero di Sturno del prossimo 16 febbraio. «Con Amedeo c'è un rapporto di stima ed amicizia. C'è soprattutto la voglia di fare. Il suo "Nisciuno nasce mparato", in cui snocciola pillole di storia, di napoletanità in modo dissacrante, è un format che ha già riscosso il suo successo in tv. «Qui lo presenteremo articolandolo da un punto di vista musicale, entrando nella storia dei grandi autori partenopei di canzoni. Raccontare la musica, contestualizzarla, credo sia un'idea vincente, soprattutto in un tempo in cui la musica di qualità è sempre più relegata in un angolo. L'attuale pop credo abbia perso un po' il contatto con la realtà. Spesso si affida a cliché che rischiano di diventare solo caricature».