Raid all'«Ultrabeat», al secondo
colpo la pistola si è inceppata

Raid all'«Ultrabeat», al secondo colpo la pistola si è inceppata
di Gianni Colucci
Mercoledì 22 Dicembre 2021, 08:52
4 Minuti di Lettura

L'uomo corpulento si avvicina alla vittima designata, lo riconosce tra decine di altre persone presenti nella galleria commerciale accanto all'Ultrabeat cafè di via Cannaviello, quindi spara.

Antonio De Angelis, il pastore di Mercogliano in carcere per tentato omicidio, nella notte tra sabato e domenica scorsa, aveva dato vita ad una specie di caccia all'uomo tra decine di adolescenti che trattenevano davanti al bar.
Appena aveva ricevuto la telefonata del fratello che gli aveva comunicato di essere stato malmenato da un buttafuori del bar, DeAngelis non ci pensa due volte: si mette in macchina da Mercogliano dove abita, nella zona di Torelli, si precipita ad Avellino.

Si ferma nel parcheggio sul retro del locale, si avvia con una pistola in mano verso il bar, vede il buttafuori tra la gente, lo chiama. Poi spara.
Una, due, tre volte. Il primo proiettile va a segno, ma l'arma poi si inceppa al secondo colpo. L'uomo armato scarrella e prova a ricaricarla, anche un terzo colpo viene espulso dal caricatore del revolver inceppato.
Sono attimi nei quali si decide della vita o della morte di un uomo.

Un imprevedibile guasto all'arma da fuoco, forse, decide al posto di chi la tiene stretta in pugno.

Video


Ma il lavoro è stato portato a termine, la vittima designata è a terra in un lago di sangue. La gente fugge terrorizzata, De Angelis mantiene una freddezza impressionante, si da alla fuga e preme il grilletto una quarta volta sparando in aria per farsi largo tra la gente. Teme che qualcuno possa bloccargli le vie di fuga. In realtà, nessuno si avvicina, l'uomo è di stazza robusta, con giubbotto e pantaloni scuri (il bianco e nero delle telecamere mostrano i colori invertiti in negativo). De Angelis, quindi si rimette in macchina e si da alla fuga.
È la ricostruzione che lo stesso Antonio De Angelis, il 28 enne di Mercogliano accusato del tentato omicidio del 30 enne Adriano Guarnieri, buttafuori dell'Ultrabeat, ha fato ieri davanti al Giudice delle indagini preliminari del tribunale di Avellino, Fabrizio Ciccone nell'interrogatorio in carcere. Il magistrato ha confermato le misure di custodia cautelare, raccogliendo anche la sua confessione, ribadita quasi con le stesse parole della sera di domenica davanti al pm.

Le testimoniane raccolte dai carabinieri del nucleo investigativo di Avellino guidati dal maggior Laghezza, hanno consentito di confermare la parole di De Angelis.
Era circa mezzanotte quando è scoppiato l'alterco tra il fratello minore del pastore di Mercogliano e il buttafuori. In pochi minuti Antonio che era stato avvertito, e si è precipitato ad Avellino per vendicare lo sgarro. Non ci sarebbero state scaramucce social, i fratelli Se Angelis non frequentano Facebook. Ma senz'altro Guarnieri era tra le conoscenze anche di Antonio il quale non ha particolari difficoltà ad individuarlo: capo quasi rasato, vistosi tatuaggi, spalle larghe da pugile, Guarnieri si faceva notare.
Ma non c'è stata nessuna discussione tra i due, nessun chiarimento è stato possibile dato che uno di loro aveva un'arma tra le mani.

Lo sparo è stato quasi a bruciapelo, Guarnieri è caduto a terra, il proiettile gli ha trapassato l'addome con traiettoria dall'alto verso il basso e fuoriuscendo dal gluteo sinistro. Il destino ha voluto che nessun organo vitale fosse leso.
De Angelis, per come raccontano le tracce ritrovate nella galleria, era però accecato dall'ira, avrebbe potuto ancora sparare contro il buttafuori. Ma la pistola si inceppa due volte, il suo intento sfuma. La vita del buttafuori è salva. De Angelis a quel punto recupera forse un po' di lucidità e tenta la fuga, non senza però agire ancora d'istinto: spara in aria, forse teme che qualcuno possa accerchiarlo, deve far allontanare i presenti. Così guadagna l'auto poco distante e si da alla fuga solitaria, In mattinata decide poi, dopo una notte in montagna, sopra Capocastello di consegnarsi.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA