Stadio Partenio, dopo i lucchetti sigilli al contatore dell'acqua

Secondo Acs sarebbe maturata una morosità di 25mila euro

Lo stadio
Lo stadio
di Alessandro Calabrese
Martedì 13 Giugno 2023, 08:06
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Non solo lucchetti ai cancelli: da alcuni giorni allo stadio "Partenio-Lombardi" sono scattati i sigilli al contatore dell'acqua ed è stata sospesa l'erogazione idrica. Parallelamente al delicato rapporto con l'amministrazione del Comune capoluogo, si materializza così un nuovo capitolo della controversia tra Alto Calore e U.S. Avellino che già lo scorso gennaio aveva visto la partecipata di corso Europa chiudere i rubinetti dell'impianto sportivo.

Allora la motivazione era tutta dentro le ripetute istanze di pagamento di forniture pregresse che portarono alla formalizzazione di un decreto ingiuntivo per circa 240mila euro, in discussione il prossimo 27 giugno al Tribunale.

Questa volta, invece, tutto parte da una denuncia contro ignoti effettuata dallo stesso Acs il 3 maggio scorso dopo aver verificato con propri tecnici la manomissione del misuratore dell'acqua che si trova in un pozzetto della struttura di via Zoccolari. Anche se all'interruzione del servizio si è arrivati solo all'inizio della scorsa settimana.

Da quanto trapela dagli uffici della spa, infatti, sarebbe maturata un'altra morosità intorno ai 25mila euro, che va ad aggiungersi a quella relativa alla partita precedente. Per quella, dopo aver saldato un rateo iniziale sui 31mila euro, per il resto della cifra, da versare in base a un piano di rientro, non si è mai giunti ad un accordo definitivo tra le parti. Soprattutto in virtù della contestazione di una fetta della somma complessiva che per l'U.S. Avellino era da addebitarsi ad una perdita pure segnalata. Fatto sta che la società di calcio biancoverde non ha completato il saldo di quanto richiesto e avrebbe assommato anche un altro insoluto.

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La vicenda sarà presto all'attenzione dei giudici di piazza D'Armi che dovranno sciogliere i nodi relativi alla quantificazione degli importi dovuti. Nel frattempo, però, il Comune di Avellino, proprietario dello stadio, è tornato in possesso della struttura, gestita dalla società attraverso una convenzione fino al 31 dicembre del 2022 e fino al 31 maggio scorso mediante una licenza d'uso. Due formule che prevedevano per l'U.S. Avellino anche l'accollo dei costi per le utenze che adesso tornano a gravare sulle casse di Piazza del Popolo.

«Il Comune è rientrato in possesso della struttura spiega l'assessore allo Sport, Geppino Giacobbe nel momento in cui è scaduta la manifestazione pubblica d'interesse (l'1 giugno) senza che nessuno abbia fatto richiesta di gestire lo stadio. Questa opzione, per la verità, non era prevista, pensavamo che avremmo continuato a darlo in totale gestione. Da quel momento in poi, quindi, tutte le spese sono passate nuovamente in testa all'ente. Adesso dovremmo confrontarci con gli uffici del Patrimonio e della Ragioneria per elaborare le tariffe a gettone. Si tratta di un calcolo complesso, per determinare il quale ci vorrà un po' di tempo. Forse la società ha reputato più conveniente questa alternativa».

E aggiunge: «Non è la stessa procedura utilizzata per il Palazzetto dello Sport, che è una struttura meno complessa, dove si calcola una percentuale su pulizie e utenze. Nel caso dello stadio le spese sono diverse e vanno verificati tutti i passaggi, specie sulla manutenzione. Poi vedremo anche il capitolo morosità. Se ci sono importi da addebitare lo faremo ma tutto con grande linearità e trasparenza. Tutto si svolgerà nel solco di un rapporto che credo sia destinato a continuare».
Insomma, con il Comune i conti si faranno tra un po'. Ma con l'Alto Calore, l'U.S. Avellino dovrebbe definire la sua situazione entro due settimane. D'altra parte, questa campagna di recupero crediti, che riguarda anche altri utenti importanti, segue una necessaria azione da svolgere prontamente vista l'apertura di una procedura di concordato.
 

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