Calcio, politica e affari: Berlusconi e la disputa con De Mita grazie alle «zie suore»

Mai visite in Irpinia del Cavaliere ma tanti riferimenti politici

Silvio Berlusconi
Silvio Berlusconi
di Gianluca Galasso
Martedì 13 Giugno 2023, 08:02
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Da leader politico in Irpinia non è mai approdato. Anche quando le sue visite apparivano imminenti. In ogni caso, ha mantenuto un legame forte con una fetta del centrodestra provinciale. Silvio Berlusconi aveva avuto contatti con il territorio e la classe dirigente locale già prima della "discesa in campo", annunciata urbi et orbi dalle reti Mediaset (allora Fininvest). «Berlusconi era socialista a Milano e democristiano a Roma», si diceva negli anni Ottanta. Tra Ciriaco De Mita e il fondatore di Forza Italia non ci fu mai grande feeling. Pierferdinando Casini ha ricordato in un'intervista che nel corso di un incontro tra i due, organizzato da De Mita quando era segretario della Dc, «Berlusconi per compiacerlo dichiarò di avere delle zie suore».

Un'affermazione che anziché conquistarlo, fece andare su tutte le furie l'ex sindaco di Nusco. Forte, invece, il rapporto di Silvio con Bettino Craxi. Poi lo tsunami Tangentopoli che spazzò via il gotha del Psi e la decisione di dare vita a Forza Italia nel gennaio del 1994. L'anno precedente, però, erano già nati i coordinamenti. Uno dei primi proprio in Irpinia. Ad abbracciare subito il progetto Cosimo Sibilia, che nel dicembre del 1993 piantò le radici degli azzurri a Mercogliano con un gruppo di amici (tra gli altri, il compianto Antonio Buonaiuto). Da lì in avanti il movimento crescerà sempre di più in provincia di Avellino, ribaltando qualche anno dopo quella che era stata la consuetudine per un lungo periodo: alle elezioni politiche Fi sbancava, nelle altre tornate arrancava, non riuscendo a sfondare il muro del consenso degli storici riferimenti locali della Democrazia Cristiana. Poi la musica cambierà, fino alla storica conquista proprio da parte di Sibilia della Provincia. Ma quella già era l'epoca del Pdl, della "svolta del predellino".

Nel frattempo, in tanti si erano avvicinati al progetto berlusconiano degli azzurri: un giovanissimo Girolamo Giaquinto attuale sindaco di Montoro e vicepresidente di Palazzo Caracciolo, che da qualche tempo non segue più quel percorso, Generoso Cusano scomparso di recente -, ex assessore provinciale e amministratore arianese passato poi con Ncd e Lega, l'ex senatore del Tricolle Luigi Franza che successivamente deciderà di ritirarsi dalla scena politica.

Domenico Gambacorta, era uno dei pochi sindaci con la casacca ufficiale (insieme a Mara Carfagna sono ora in Azione).

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E ancora: Antonia Ruggiero, che venne eletta consigliere regionale nel 2010 quando Stefano Caldoro fu incoronato governatore della Regione. Berlusconi si spese in prima persona per quella battaglia elettorale e per la stessa Antonia Ruggiero, che fece suo un numero monstre di preferenze.
Tornando alla sfera imprenditoriale, Silvio Berlusconi aveva avuto contatti serrati per rapporti lavorativi con il commendatore Antonio Sibilia. Era il periodo dell'acquisizione da parte del gruppo Fininvest della Standa. Entrambi amavano alla follia i colori rossoneri del Milan. E Berlusconi faceva tesoro dei consigli (sempre giusti) del commendatore e patron dell'Us Avellino. «Conservo gelosamente il ricordo dell'incontro che ebbi con il presidente Berlusconi a L'Aquila, nel 2009 dichiara l'onorevole Angelo Antonio D'Agostino - le mie aziende furono chiamate a realizzare alcuni degli edifici necessari a fronteggiare l'emergenza post sisma e il presidente Berlusconi, allora capo del governo, effettuò un sopralluogo per verificare l'andamento dei lavori. Mi colpì la semplicità e la affabilità con le quali riusciva a rapportarsi con chiunque, mostrandosi sempre attento, rispettoso e disponibile».

Il circolo di Forza Italia di Ariano Irpino, la Valle Ufita, l'Alta Irpinia piangono la morte del presidente Berlusconi, «uomo fuori dagli schemi, personalità incontenibile, politico illuminato, imprenditore di successo. Ha segnato profondamente la vita politica, sociale e culturale italiana degli ultimi trent'anni creando il primo partito laico, conservatore e liberale del nostro paese. Oggi è un giorno triste per l'Italia intera».
 

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