Stazione Hirpinia, reperti archeologici nel cantiere della ferrovia Alta capacità

All'imbocco di una galleria rinvenute tombe e oggetti di ceramica

L'Alta velocità scopre le tombe romane
L'Alta velocità scopre ​ le tombe romane
di Nicola Diluiso
Lunedì 11 Marzo 2024, 09:51
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Tombe "a cappuccina" e vari oggetti in ceramica e metallo. Nel più grande cantiere che guarda al futuro ecco tracce del passato. Importanti testimonianze archeologiche sono state rinvenute lungo la linea in costruzione della ferrovia Alta capacità Napoli-Bari. Nei pressi dell'imbocco della Galleria Grottaminarda (i processi di perforazione e scavo eseguiti dalla tunnel boring machina denominata Aurora), sono venuti alla luce elementi di valore assoluto, riconducibili ad un contesto specifico. Secondo le analisi degli esperti, infatti, laddove sta per sorgere la Stazione Hirpinia, vi è un'area sepolcrale che, dai dati disponibili, risulta essere in uso almeno dal IV secolo a.C.

A darne notizia è il Gruppo Webuild, impegnato nella realizzazione del lotto funzionale Apice-Hirpinia: «Il sito è caratterizzato dalla presenza di tombe dette "a cappuccina", con copertura in tegole a doppio spiovente, e semplici fosse di terra, con gli individui sepolti accompagnati da oggetti in ceramica e metallo di fine fattura».
L'importante scoperta non determinerà rallentamenti nella prosecuzione dei lavori.

Anzi, si punterà a garantire un connubio tra futuro e passato, mettendo in campo competenze trasversali. Un lavoro sinergico necessario teso a salvaguardare il patrimonio archeologico nelle fasi di scavo e nel contempo a non arrestare la marcia del cantiere.

Le imprese operanti in Valle Ufita con il Gruppo Webuild, stanno evidentemente portando avanti il proprio lavoro, in coordinamento con Rfi, e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Salerno e Avellino. Il ritrovamento è avvenuto durante i lavori di realizzazione dei locali tecnici a servizio del fronte di scavo della Galleria Grottaminarda. Il sito sta, inoltre, restituendo importanti tracce di frequentazione preistorica e protostorica, testimoniate da tumuli, fossati e materiale selceo, che probabilmente indicano un insediamento situato su un terrazzo del fiume Ufita.

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È probabile, come accaduto per altre situazioni analoghe, che i reperti archeologici saranno custoditi e messi in mostra nei musei gestiti dalla Soprintendenza. Certo è che, in Valle Ufite, la tracce di Civiltà antiche non costituiscono una rarità. Appena qualche anno fa, infatti, durante l'opera di scavo lungo il cantiere della Lioni-Grottaminarda, in località Carpignano a Grottaminarda, furono rinvenute testimonianze di un insediamento abitativo. Ma uno dei più grandi segni del passato venne alla luce nell'estate del 1986. E proprio a poche centinaia di metri di distanza dal cantiere della stazione Hirpinia. In quel caso, durante i lavori per la metanizzazione del comprensorio, in località Chioccaglie di Flumeri, ecco spuntare nel sottosuolo una città dell'impero romano: opere murarie, fogne, sottoservizi e arnesi di metallo e terracotta.
 

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