Avis, cancellata la rete avellinese
mentre il sangue scarseggia

Troppe divergenze con i vertici. L'Avis nazionale rimuove i referenti irpini e cancella le sedi di Avellino e provincia.

La decisione, nell'aria da tempo, sarà ufficializzata in giornata quando a Napoli il presidente regionale Avis, Angelo Perrotta, il direttore sanitario, Leonardo De Rosa, e l'amministratrice regionale, Teresa Amodio, renderanno note le motivazioni dell'espulsione. Tra il nazionale e i referenti di Avellino (Maria Picaro), Montoro (Giuseppina Caputi) e Castelvetere sul Calore (Pasquale Nargi), i rapporti erano incrinati da tempo. La rottura definitiva qualche mese fa, quando la responsabile della sede del capoluogo, giocando d'anticipo, aveva messo al voto, tra i responsabili delle sedi irpine, l'uscita dalla rete nazionale dell'Associazione volontari italiani sangue (Avis). Contrari alla proposta, i referenti di Lioni (Paolo Ciccone), Rotondi (Domenico Cioffi) e Volturara Irpina, (Virgilio Zarra), che da quel momento hanno continuato la loro attività sul territorio (saranno presenti anche questo fine settimana) avendo, però, quale unico riferimento i vertici regionali dell'Avis.

Alla base della decisione presa della direzione nazionale, ci sarebbero divergenze pesanti rispetto alla gestione e alle modalità di raccolta e distribuzione del sangue. Circostanze comuni anche ad altre sedi campane destinatarie di un analogo provvedimento. Si tratta dell'Avis comprensoriale Napoli 3, dell'Avis comprensoriale Napoli 5 e dell'Avis comunale di Casoria.

Che qualcosa, ad Avellino, fosse mutato era già chiaro da qualche settimana. Almeno in città. Infatti, la sede di via Colombo non espone più il logo Avis, ma bensì quello di una neonata Associazione donatori sangue Campania (Ads), della quale, peraltro, non c'è altra traccia in rete. Anche i profili social di Facebook e Instagram hanno cambiato il proprio nome da Avis Avellino in Ads Campania.

La rottura arriva in un momento molto delicato per la provincia di Avellino. L'altro giorno, l'appello a donare sangue è arrivato da Silvestro Volpe, direttore del Servizio immunoematologia e medicina trasfusionale (Simt) dell'Azienda ospedaliera Moscati di Avellino, con il quale l'Avis ha sempre collaborato.

In questo momento, il centro di riferimento provinciale per la gestione (raccolta, lavorazione e assegnazione) del sangue e degli emocomponenti è in condizioni di carenza. Ed è quindi impossibilitato a soddisfare tutte le richieste che arrivano dalle strutture sanitarie territoriali e dalla stessa Azienda ospedaliera Moscati. Se la situazione dovesse peggiorare, alla città ospedaliera potrebbero essere addirittura sospesi gli interventi chirurgici programmati, con la garanzia solo dell'emergenza. Di qui, l'appello del dottore Volpe indirizzato anche alle associazioni come, appunto, l'Avis per riportare le scorte a livelli normali. Dopo una buona partenza, negli ultimi giorni il riscontro da parte dei cittadini è calato in modo preoccupante. Ad incidere, in questa fase la recrudescenza pandemica. L'emergenza sanitaria ha, infatti, frenato le donazioni, nonostante le rassicurazioni da parte di medici, strutture ospedaliere e delle associazioni impegnate in questa attività specifica.

Ora, la grana dell'Avis che è stata estromessa dalla rete nazionale. Una condizione che potrebbe avere gravi ripercussioni sul sistema di raccolta e distribuzione delle sacche di sangue. Inoltre, è tutta da verificare la della collaborazione tra la neonata Associazione donatori sangue Campania e la città ospedaliera di Avellino. Confidando che alla fine prevalga il buon senso, i cittadini intenzionati a donare possono continuare a rivolgersi al Simt di Contrada Amoretta. La struttura si trova nel settore B, al piano terra, e vi si può accedere dal lunedì al sabato, dalle 8,30 alle 13,30 (prenotandosi al numero telefonico 0825203250). Inoltre, in attesa di rivedere in strada i camper dell'Avis, è possibile effettuare la donazione di sangue anche presso l'unità di raccolta sangue del presidio ospedaliero Sant'Ottone Frangipane di Ariano Irpino.