Tutor, giudice vuole foto e firme
​autentiche o il verbale non è valido

Tutor, giudice vuole foto e firme autentiche o il verbale non è valido
di Bianca Bianco
Domenica 24 Marzo 2019, 14:31
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Due foto invece che uno che testimonino il passaggio sotto i tutor e firma autentica dell'agente che vidima il verbale al posto di una semplice fotocopia.
Scatta il no al verbale secondo il giudice di pace se mancano questi requisiti alla multa recapitata per eccesso di velocità. Maledetto tutor. Croce degli automobilisti ma anche di chi vorrebbe utilizzarlo per la sicurezza stradale e si scontra suo malgrado con sentenze sfavorevoli che annullano di volta in volta decine di verbali.
Uno stillicidio di multe annullate che fa sorridere i conducenti raggiunti da salatissime contestazioni dopo aver pigiato un po' troppo sull'acceleratore ma apre una voragine di incertezza sull'utilizzo di uno dei sistemi più diffusi di controllo della velocità.

Il dispositivo sulla tratta tra Baiano e Avellino Ovest è arrivato dopo una serie di incidenti che hanno mostrato in tutta la sua drammaticità quanto sia spesso poco sicuro viaggiare lungo la Napoli- Bari in questo tratto che, a causa della pendenza, induce ad andare più veloci.
Dopo tre anni di ricorsi, arriva ora una nuova decisione forse destinata a fare nuovamente da spartiacque nel mare magnum dei ricorsi.

L'ultima pronuncia è stata emessa dal giudice di pace di Avellino Ernesto Cerullo, chiamato a decidere sull'annullamento della multa affibbiata ad un automobilista irpino beccato dalle fotocellule lungo la A16 tra Baiano e Avellino Ovest in cui da quasi 4 anni si procede ad 80 chilometri orari e si è sorvegliati dal sistema di rilevazione installato da Autostrade per l'Italia (cambiato a luglio dopo i problemi di brevetto).
Il togato, spiega l'avvocato Ciro Aquino, «ha accolto il ricorso sui nuovi verbali emessi dalla Polizia Stradale a seguito degli accertamenti effettuati dal sistema di rilevamento tutor lungo l'autostrada Napoli-Bari all'altezza di Baiano. Nei giorni scorsi è stata depositata una innovativa sentenza destinata a far giurisprudenza».
Innovative sono in particolare le motivazioni del dispositivo del giudice di pace. In sostanza, scrive Cerullo, il ricorso contro la multa andava accolto perché «il verbale inviato al contravventore non è copia autentica all'originale, ma semplice fotocopia« mentre dovrebbe «recare in calce la sottoscrizione in originale od autenticata dell'agente accertatore e dell'agente notificatore, quale condizione imprescindibile dell'efficacia dello stesso».

In secondo luogo, sempre secondo quanto scrive Cerullo sulla base di una recente sentenza della Corte di Cassazione, «la contestazione è valida soltanto se il rilievo fotografico è stato eseguito in tutto lo spazio controllato dall'apparecchiatura di rilevamento» e nel verbale di contestazione del superamento dei limiti di velocità «deve essere indicato un preciso orario della commissione dell'infrazione, considerato che non risulta né potrebbe mai risultare dal sistema di rilevamento tutor il quale è in grado di rilevare due diversi orari: quello di passaggio del veicolo sotto il primo portale tutor e quello di passaggio del veicolo sotto il secondo portale tutor».
Sarebbe così pregiudicato il diritto alla difesa dei multati «non essendo posti nelle condizioni di verificare se, la media calcolata con una semplice formula matematica (spazio/tempo), fosse effettivamente superiore a quella consentita».

La pronuncia del giudice di pace di Avellino farà così riprendere la battaglia legale che dall'autunno del 2015 vede confrontarsi centinaia di conducenti inviperiti, la Polizia stradale che commina le sanzioni e i giudici chiamati a decidere della legittimità delle contestazioni. Quelle contestazioni da sempre mal digerite dai guidatori che hanno accolto l'arrivo del tutor sull'autostrada A16 con una valanga di polemiche soprattutto a mezzo web dove sono spuntati gruppi e profili Facebook contro il limite degli 80 chilometri orari e la mannaia del rilevatore elettronico dei limiti di velocità. Uno dei gruppi più seguiti («Ricorsi Multe da Tutor Napoli- Canosa») conta quasi mille arrabbiatissimi membri che scambiano informazioni legali ed episodi personali nella quotidiana guerra contro l'occhio elettronico. Da oggi hanno un'arma in più.
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