Non ci resta che il Tar. La parafrasi del celeberrimo successo cinematografico fa da sintesi al vertice sul riassetto delle autonomie scolastiche tenutosi ieri a Palazzo Mosti. Il sindaco Clemente Mastella e il delegato Francesco Farese hanno incontrato i dirigenti dei 6 Istituti comprensivi oggi esistenti sul territorio comunale: Edoardo Citarelli del Federico Torre, Michele Ruscello per il Sant'Angelo a Sasso, Ernestina Cassese del Moscati, Domenico Zerella Venaglia nella duplice veste di dirigente dell'istituto Bosco Lucarelli e di reggente del Convitto Giannone, Rosetta Passariello per il Pascoli. In videoconferenza il dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale Sebastiano Pesce.
È stato proprio il nuovo responsabile del Provveditorato a mettere tutti di fronte alla realtà dei numeri: l'attuale assetto della scuola sannita non regge allo spopolamento, e la modifica normativa non farebbe che ricalcare il trend demografico. Sulle 53 autonomie attuali, soltanto 42 sono assegnate a titolari in carica. In 11 casi, già oggi la sede è occupata da reggenti. L'attuazione del temuto dimensionamento, con la soglia-mannaia dei 961 studenti, contrarrebbe il pacchetto delle dirigenze a 37 unità, praticamente tante quanti sono oggi i professionisti abilitati.
Sul piano politico si proverà a giocare ancora una partita il cui destino appare segnato. La speranza numero uno si chiama Tribunale amministrativo regionale. A giorni è atteso il verdetto dei giudici amministrativi sul ricorso prodotto dalla Regione Campania, cui seguiranno i pronunciamenti dei tribunali interessati sullo stesso tema da Toscana, Emilia Romagna e Puglia. È opportuno cominciare a lavorare su ipotesi di riduzione del danno, hanno convenuto i referenti comunali e i vertici scolastici, quantunque tutti d'accordo nel provare prioritariamente a mantenere invariato l'attuale stock di dirigenze. In città se ne contano 6, ma è verosimile che il riassetto possa portare la dotazione a 5 autonomie superstiti. L'ipotesi più probabile emersa ieri porterebbe il Convitto Giannone a cedere materna e primaria della San Filippo (rispettivamente frequentate da 168 e 310 alunni) alla Bosco Lucarelli, ormai contigua dopo il trasferimento in piazzale Catullo.
Una scelta percepita naturale dalle stesse famiglie, come testimoniano le 40 iscrizioni, già quest'anno, di ragazzi provenienti dalla storica primaria in zona Teatro Romano. In tal modo, l'istituto guidato da Domenico Zerella Venaglia saturerebbe abbondantemente il quoziente limite. Il Convitto dovrebbe invece cercare nell'abbinamento con il Pascoli, affini per dislocazione nel quadrante centrale della città, i numeri necessari alla sopravvivenza. La quinta autonomia premierebbe invece la Moscati del Rione Ferrovia, in virtù di una partnership, tutta da verificare, con l'istituto comprensivo di Pietrelcina sottodimensionato alla luce dei poco più di 500 iscritti.
Primi scenari in vista del tavolo convocato per questo pomeriggio in Provincia dal presidente Nino Lombardi. «Siamo impegnati affinché il dimensionamento abbia il minore impatto della nostra città - dichiarano il sindaco Mastella e il delegato Farese -. Puntiamo a salvare l'autonomia dei 6 istituti comprensivi. Porteremo questa posizione nella riunione alla Rocca e nell'assemblea dei sindaci. Occorre inoltre attendere l'esito del ricorso al Tar della Regione contro i nuovi parametri. In ogni caso, abbiamo anche avviato un confronto con i dirigenti scolastici sui numeri e su quelle che potrebbero essere le ipotesi di accorpamento nel caso in cui il decreto dovesse essere attuato».