L'Ordine dei medici lancia un grido di allarme contro la gravità della situazione che si sta vivendo al «Rummo», insorgendo per denunciare le criticità che affliggono l'ospedale e chiedendo l'intervento delle istituzioni per risolverle in tempi brevi. Nella sede dell'Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri, di cui è presidente Giovanni Ianniello, è stato organizzato un incontro urgente e straordinario cui hanno partecipato i rappresentanti del consiglio, i medici iscritti e una rappresentanza dei sindacati per discutere delle criticità dell'Azienda ospedaliera «San Pio». «Nel corso del summit - è scritto nella nota - è stato evidenziato l'effetto di alcune scelte strategiche effettuate dalla dirigenza della struttura che, oltre a penalizzare notevolmente la professionalità dei medici, riducono in modo significativo l'offerta assistenziale specialistica, incidendo anche sull'allungamento dei tempi di attesa. È emersa forte la preoccupazione di un reale rischio della perdita di servizi essenziali, indispensabili per la tutela della salute della popolazione del Sannio, soprattutto nell'area dell'emergenza/urgenza che potrebbe giungere al collasso, con gravi ripercussioni sulla garanzia dei livelli essenziali di assistenza. L'Ordine dei Medici Chirurghi, garante del diritto alla salute dei cittadini, preso atto di tale emergenza, ritiene non più procrastinabile l'intervento del governatore Vincenzo De Luca, del sindaco Clemente Mastella e di tutti gli esponenti politici, riconfermando la propria disponibilità a una fattiva collaborazione con le istituzioni, e impegnandosi a utilizzare tutti gli strumenti a propria disposizione per contrastare una crisi che potrebbe diventare irreversibile».
A scatenare le reazioni di sindacati e medici, l'estrema carenza di anestesisti e personale medico, soprattutto nei reparti dell'emergenza/urgenza che rischia di compromettere l'incolumità dei cittadini. Qualche giorno fa, al pronto soccorso del «Rummo», nell'arco delle 24 ore, sono stati trattati quattro infartuati che hanno «pesato» in termini di impegno, stress e responsabilità, sul medico responsabile del servizio che ha dovuto gestire l'emergenza con il poco personale a disposizione. In questi casi, se qualcosa non va per il verso giusto, a pagarne le conseguenze sono i medici in servizio con gli avvisi di garanzia. A questo punto, è chiaro che il nodo da sciogliere è quello, evidenziato da più parti, della carenza del personale che incide sulle turnazioni, sulle liste d'attesa, sugli interventi chirurgici in elezione, sul funzionamento dei reparti, rappresentando il denominatore comune di una serie di problemi.
Intanto, i consensi alle perplessità espresse dall'Ordine dei medici, non tardano ad arrivare.