Covid, contagi senza sosta nel Sannio:
già 1.387 casi da inizio settimana

Covid, contagi senza sosta nel Sannio: già 1.387 casi da inizio settimana
di Luella De Ciampis
Venerdì 8 Luglio 2022, 08:30 - Ultimo agg. 08:56
4 Minuti di Lettura

In lieve flessione, rispetto al giorno precedente, i contagi sul territorio, secondo il bollettino quotidiano della Protezione civile che riferisce di 360 nuovi casi. È comunque di 1.387 il totale dei positivi emersi dalla giornata di lunedì a ieri, un numero destinato ad aumentare entro la fine della settimana. Un dato allarmante, se si pensa che fino a 15 giorni fa, il totale dei contagi arrivava al massimo a 500 a settimana. Intanto, sale a 35 il numero dei pazienti in degenza nell'area Covid del Rummo, dove non si registrano decessi e dimissioni ma solo tre nuovi ingressi. Una giornata di relativa tregua, quella di ieri, sia per quanto riguarda i contagi che sono 37 in meno rispetto a mercoledì, che nei reparti Covid dell'ospedale dove i ricoveri sono aumentati di poche unità. Una situazione, quella della struttura cittadina, soggetta a costante monitoraggio per evitare di farsi trovare impreparati qualora si dovesse assistere a un'inattesa impennata dei ricoveri.


Intanto, a causa dell'emergenza pandemica, l'Asl, su disposizione regionale, ha prorogato a fine settembre il rinnovo delle certificazioni di esenzioni per reddito, per patologie croniche e malattie rare, oltre alle autocertificazioni da reddito.

Lo scopo è quello di evitare gli assembramenti nei pressi degli uffici aziendali per il rinnovo del ticket, soprattutto se in scadenza. Sempre per effetto della situazione che si sta determinando in questo periodo, si comincia a valutare anche la possibilità di somministrare la quarta dose al personale sanitario perché il virus sta dilagando anche tra medici e infermieri, mettendo a rischio l'erogazione delle prestazioni essenziali in ospedale. Peraltro, l'incremento dei contagi potrebbe coincidere con l'entrata in vigore del piano ferie per i dipendenti dell'ospedale perché il picco della nuova ondata, che stiamo già vivendo, dovrebbe arrivare tra la metà e la fine di questo mese, proprio a cavallo delle ferie di agosto che riguarderanno, a turno, tutto il personale sanitario.

In questo quadro, la carenza di organico che affligge l'Azienda ospedaliera da tempo immemorabile, insieme al Covid e alle assenze per ferie, potrebbe creare disagi all'utenza. Insomma, prima che si vada incontro a difficoltà ingestibili per il sistema sanitario, si sta cercando di avviare tutte le azioni necessarie a fronteggiare le esigenze del momento. Accantonata la teoria secondo cui in estate il virus perderebbe intensità e capacità di diffusione, insieme alla teoria che il Covid possa essere considerato una banale influenza, ci si sta dirigendo a grandi passi verso il ripristino di tutte le precauzioni mirate a controllare l'avanzata del virus, ripartendo, come nel recente passato, dalla somministrazione della quarta dose agli anziani e ai fragili per evitare che la malattia diventi fatale per poi continuare con il personale sanitario, sicuramente più a rischio di altre categorie.

Basti pensare che medici e operatori del 118 hanno ricominciato a entrare in contatto, quasi quotidianamente, con pazienti Covid da trasportare in ospedale, molto più contagiosi rispetto alle altre fasi della pandemia. Lo stesso discorso vale per il personale delle Usca che segue i positivi a domicilio ed è costantemente esposto al contagio. In questa fase, per chi si ammala di Covid è raccomandato anche l'uso degli antivirali, tra i quali c'è il Paxlovid preparato da Pfizer che, se utilizzato entro cinque giorni dalla comparsa dei sintomi, riesce a prevenire dell'80% il rischio di ospedalizzazione. Si tratta di un farmaco prescrivibile dai medici di famiglia che, tuttavia, è soggetto a limitazioni prescrittive perché fruibile solo da pazienti ad alto rischio di progressione del Covid in forma severa, per patologie pregresse.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA