Legambiente ha pubblicato una serie di risposte ai quesiti inviati dai cittadini sull’istituzione del Parco nazionale del Matese. L’iniziativa rientra nella campagna #bastafakenews, nata per contrastare la disinformazione che, secondo l’associazione, ha accompagnato diversi incontri pubblici promossi dai Comuni. «Manca una campagna istituzionale di informazione», denunciano i referenti regionali dell’associazione, che sottolineano la necessità di un confronto tra sindaci e Ispra per chiarire le misure provvisorie di conservazione ed evitare la nomina di un commissario.
Tra i punti affrontati: la possibilità di continuare a raccogliere legna, funghi e tartufi, praticare pascolo e allevamento, ristrutturare abitazioni e svolgere attività agricole nel rispetto delle normative vigenti. Il campeggio sarà consentito solo nelle aree attrezzate, mentre eventuali vincoli riguarderanno opere di rilevante impatto ambientale. Legambiente respinge anche l’idea che il Parco favorisca lo spopolamento. Porta l’esempio di Bojano, fuori dall’area protetta, che dal 2021 ha perso oltre 770 abitanti, contro i circa 60 in meno registrati nello stesso periodo a Pescasseroli, nel Parco nazionale d’Abruzzo. Quanto allo sviluppo economico, l’associazione ricorda che nei Parchi nazionali operano oltre 750 mila imprese, in settori che spaziano dall’agricoltura al turismo sostenibile.L’invito finale è a un confronto costruttivo tra sindaci e Ispra, per condividere le misure provvisorie ed evitare l’arrivo di un commissario.