Bieber? Clio Make-up? Arte e mode come le bubbole della Solfatara

Giovedì 5 Maggio 2011, 09:22
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La guerra delle televisioni per l'audience e quella dell'industria dell'informazione e dell'intrattenimento per la conquista di fette di mercato, cominciano a fare conti complicati con il pervasivo universo del web e della rete. Conti che ognuno di noi dovrà fare sulla propria pelle. Il tentativo delle televisioni, per esempio, di creare bacini di utenza e nuovi personaggi con i format dei talent-show che costruiscono a tavolino cantanti, ballerini, showboy e showgirl hanno picchi interessanti di ascoltatori. Ma sono sempre più spettacoli uguali uno all'altro. Che producono personaggi sempre più in serie.    Poi, però, fenomeni spontanei e imprevedibili come quello di Justin Bieber, spopolano a livello planetario con milioni di fans e contatti in rete che hanno bypassato (o trascinato a sé) case produttrici, promoter, agenti, marketing, multinazionali del divertimento... Non basta. Il divertimento stesso, poi, cambia natura, diventa qualcosa di inafferrabile e di non catalogabile.   Prendete il caso di Clio Make-up. Storia emblematica. Clio Zammatteo è nata a Belluno, ha 27 anni e si è diplomata in Video Design all’Istituto Europeo di Design di Milano. Oggi vive a New York dove, dopo aver frequentato il Make-Up Designory, è diventata un’affermata makeup artist. Si occupa della creazione di web video per Pupa ed è consulente di Coin. Già nel 2009 per Rizzoli ha pubblicato il best-seller “Clio Make-up” ( www.cliomakeup.com - www.youtube.com/cliomakeup). Ebbene Clio è un personaggio che scavalca ogni precedente etichetta, incollando ai suoi "corsi" milioni di persone che si "divertono" con uno strumento antichissimo ma rimodernato dal web: il trucco, il gioco del trucco e della trasformazione...
Lei è diventata una diva. E il suo sito, come quello di Bieber, si è trasformato in un pozzo di ricchezza...   Chi spulcia nella Rete può imbattersi così in una infinita gamma di potenziali maestri, insegnanti, artisti, cantanti, attori, scrittori, pittori, musicisti, ballerini, guru, yogi... O sorprendenti sceneggiatori, come Justin Halpern che è diventato un fenomeno milionario postando su Twitter le "perle di saggezza" del padre ultrasettantenne. Un caso mediatico che ha consentito a Halpern di avere un contratto per un libro e una serie Tv. Il libro "Le cazzate che dice mio padre" (Mondadori) ha scalato le classifiche. Da cui una sit-com - titolo originale "$#*! my dad says" - che in Italia andrà in onda a fine maggio con protagonista William Shatner (il capitano Kirk, oggi 80enne, della prima serie di Star Trek)...  E non vogliamo entrare nell'universo ipertrofico dei piaceri del sesso, compresi i siti su cui si può cercare l'avventura per una "botta e via", tipo www.speeddate.com , www.italianseduction.it, www.fastlife.com, grazie ai quali ognuno può illudersi di essere attore di una fiction erotica, divertendosi molto (forse) e perdendo però (anche qui, forse) di vista la differenza tra vivere e recitare. Tra essere persone e essere testimoni di un dono autentico d'arte. Perché lo stesso vale per corsi di scrittura, di canto, di recitazione, (di laurea perfino). Dove porta tutto questo? Fondamentalmente a una sola risposta: CHE IMPORTANZA HA?!  Qualunque considerazione di morale, di critica d'arte, sociologica e descrittiva del fenomeno, di esegesi dell'immagine e del testo, di analisi del linguaggio e del costume, non servirà a cambiare il corso di questo fiume, in cui ognuno - singolarmente - ma sull'onda di un tam tam virtuale di post e commenti e non sul segno di una emozione vissuta nel profondo del cuore, avrà la sua nuova Gioconda, e la nuova Mina. Si vestirà e canterà e "amerà" e si muoverà clonando gesti e modi e gusti che esploderanno qui e là nel globo virtuale come le bubbole del fango bollente della Solfatara... ...Non ci sarà giornale o Tv che potrà raccontare tutto questo. Né Pippi Baudi e Marie De Filippi che potranno presentare i nuovi "artisti". Né lingua globale che possa descriverli o Festival di Sanremo che possa contenerli e selezionarli e farli "vincere".  Il mondo e le sue emozioni saranno lì per tutti. Click dentro, click fuori. Click fuori, click dentro. E nessuno potrà più dire che questo è bello e questo è brutto, questo e bravo e questo no. E addirittura che "questo si vende e questo no". Potremo solo vedere - e solo se ci interessa - come quel certo caso va a finire. Quanto è durato. Quanto ha fatturato. Certamente mai, che cosa ha lasciato nell'anima.
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